Dal ’75 al ’77 fu presidente provinciale dell’Alleanza dei Contadini, antenata Cia. Carrabba: “Un uomo che ha inciso profondamente sull’evoluzione del mondo agricolo”
BARI – “Con la morte di Pasquale Panìco, perdiamo un grande uomo, uno di quelli che hanno fatto la storia della Capitanata e della Puglia, grazie al suo impegno e all’intelligenza nel guidare battaglie politiche e sindacali che hanno inciso profondamente sull’evoluzione e l’emancipazione del mondo agricolo”. E’ Raffaele Carrabba, presidente regionale di CIA Agricoltori Italiani di Puglia, a esprimere a nome di tutta l’organizzazione il cordoglio per la scomparsa di Pasquale Panìco. Cerignolano, conterraneo di Giuseppe Di Vittorio, Pasquale Panìco aveva 90 anni e una storia di oltre 50 anni di impegno sindacale e politico che lo portarono a diventare Senatore del Partito Comunista Italiano. Pasquale Panico, che fu bracciante e poi imprenditore agricolo, conobbe per esperienza diretta la durezza del lavoro in campagna. Difese i diritti dei lavoratori e fu uno dei protagonisti assoluti dell’accordo tra braccianti e coltivatori alla base del nuovo contratto di lavoro firmato nella metà degli anni ’70.
“Pasquale Panìco – ha ricordato Raffaele Carrabba – è parte integrante e qualificante del Dna della nostra organizzazione: dal 1975 al 1977 fu presidente provinciale dell’Alleanza dei Contadini, antenata diretta di Confcoltivatori prima e della Confederazione Italiana Agricoltori poi. Visse direttamente, sulla propria pelle, la durezza e le difficoltà del lavoro in campagna, prima come bracciante agricolo e poi come coltivatore. Aveva una comprensione profonda delle questioni da cui dipendeva lo sviluppo di un’agricoltura moderna, e fu mente lucidissima e motore lungimirante della evoluzione del comparto primario. A lui dobbiamo tanto. Personalmente e a nome della CIA Agricoltori Italiani di Puglia, esprimo il più sentito cordoglio ai familiari e a quanti hanno avuto modo di conoscere questo uomo straordinario”, ha concluso Raffaele Carrabba.