Il comune candida il progetto colibrì al bando regionale community library
BARI – In risposta all’avviso regionale COMMUNITY LIBRARY, che prevede il finanziamento di progetti di qualificazione e rafforzamento dei sistemi bibliotecari pugliesi, il Comune di Bari ha inteso candidare una proposta che istituisce una rete territoriale di 11 biblioteche di comunità in altrettanti quartieri cittadini.
Il network si chiama COLIBRì – La rete delle biblioteche di Bari e si compone di biblioteche scolastiche, urbane e di quartiere che il Comune intende formalmente costituire in una rete strutturata, organizzata e coerente dal punto di vista dell’identità visiva e degli standard di allestimento, di dotazione tecnologica e di gestione.
I presidi sono distribuiti sull’intero territorio urbano, coinvolgendo 11 quartieri: Catino (Biblioteca di quartiere V. Zito), San Paolo (Biblioteca scolastica Lombardi), Libertà (Biblioteca di quartiere Don Bosco), San Girolamo (Biblioteca scolastica Duse), San Cataldo (Biblioteca scolastica G. Marconi), San Nicola (Biblioteca del Museo Civico), Murat (Biblioteca scolastica Mazzini), Carrassi (Biblioteca di quartiere Cagnazzi), San Pasquale (Biblioteca dei Ragazzi/e), Carbonara (Biblioteca scolastica De Marinis), Japigia (Biblioteca di quartiere Iurlo).
Il Progetto COLIBRì (COmmunityLIbrary) nasce dall’esperienza pilota della rete delle biblioteche scolastiche BISCO’ avviata nel 2014 e che amplia la sua portata attraverso l’integrazione di alcune realtà civiche e bibliotecarie non scolastiche, come la biblioteca del Museo Civico, o già attive sulla città di Bari, come la biblioteca dei Ragazzi e delle Ragazze, la biblioteca Cagnazzi, la biblioteca Lozito, la biblioteca Iurlo e la biblioteca Don Bosco. Quest’ultima inaugurata nel 2016 grazie al progetto Cantieri di Cittadinanza, e acquisita in comodato dal Comune di Bari.
“In un contesto che presenta così tante identità come Bari – commenta soddisfatta l’assessora all’Istruzione Paola Romano – l’idea di affermare un sistema di biblioteche di quartiere, intese come presidi di comunità, non solo dedicati alla formazione e alla lettura, ma anche e soprattutto di promozione culturale in forma intergenerazionale, rappresenta per la città una grande potenzialità per l’affermazione di un modello nuovo di cittadinanza sociale. Il progetto è stato pensato in stretta relazione con le scuole e le associazioni del territorio: se vogliamo che le cose cambino in meglio, dobbiamo passare da una progettualità pensata solo su carta a una “progettualità praticata” e rispondente alle esigenze concrete dei cittadini e delle realtà impegnate ogni giorno a costruire e tenere insieme le nostre comunità“.
“La città di Bari, dal punto di vista culturale – chiarisce l’assessore alle Culture Silvio Maselli – registra una forte centralizzazione dei propri contenitori (es. musei, gallerie, teatri, biblioteche centrali e universitarie ecc.) che dal punto di vista del coinvolgimento impattano debolmente sui tessuti semi-periferici e periferici, che al contrario necessitano maggiormente di spazi in grado di aggregare e coinvolgere le realtà locali e i cittadini in un discorso comunitario di crescita, di cura, di attivismo e di relazione. Centri culturali che assorbano al proprio interno un pluralismo di funzioni, di linguaggi e di opportunità da mettere a disposizione di un’utenza diversificata e in trasformazione”.
Lette in quest’ottica plurale e proliferativa, le Biblioteche di quartiere rappresentano una vera e propria sfida per la città di Bari in termini di infrastrutturazione socio-culturale e di coinvolgimento attivo delle cittadinanze, favorendo il consolidamento di una trama educativa sui quartieri in grado di interloquire e dialogare con l’intero sistema di istruzione e culturale alla scala più ampia.
“Un modello di rete – aggiunge l’assessora al welfare Francesca Bottalico – che valorizza le identità e le aspirazioni dei singoli luoghi e si propone al loro interno come centro propulsore di iniziative di cambiamento, di partecipazione e di crescita educativa. Ci auspichiamo che il lavoro realizzato fino a questo momento dalla rete Bari social Book promossa dall’assessorato alWelfare che ha visto più di 100 realtà (editori, librerie, biblioteche, centri welfare, associazioni) lavorare insieme da due anni sui temi della promozione della lettura come strumento educativo e di promozione di cittadinanza attiva e comunità solidale, venga valorizzato in un sistema più complessivo. La nostra rete è in continua ricerca affinché si possa incidere in maniera più profonda sul sistema socio culturale della città intervento necessario per promuovere la persona, anche la più fragile nella sua interezza e in particolare modo nelle periferie fisiche ed esistenziali della nostra città. In questa direzione si muove la nostra missione anche attraverso l’ esperienza unica del suo genere della biblioteca dei ragazzi e delle ragazze che ha visto proprio quest’ anno rinnovare l impegno sociale ed economico del assessorato”.
Ciascuna biblioteca di quartiere, non a caso, si integra perfettamente entro le dinamiche del contesto di cui fa parte e agisce già oggi come aggregatore di istanze e centro culturale di riferimento. Si pensi alla Biblioteca “Don Bosco” che insiste su piazza Redentore, che rappresenta un punto di riferimento per la comunità del Libertà e in particolare per giovani adolescenti, universitari, famiglie e anziani. O ancora alla Biblioteca dei Ragazzi/e nel parco 2 Giugno, che rappresenta non solo un presidio stabile culturale e sociale per i quartieri Carrassi e San Pasquale ma anche un elemento di qualificazione per l’offerta culturale del più grande parco pubblico della città, frequentato trasversalmente dall’intera cittadinanza, e in particolare da bambini e famiglie. Un altro esempio di biblioteca molto attiva è quello di “Galassia Marconi”, ospitata presso il plesso Marconi dell’Istituto Don Bosco nel quartiere San Cataldo, che ha un forte orientamento interculturale e dal 2012 rappresenta il nodo focale della Rete BISCO’, promuovendo sull’intera città manifestazioni, mostre e festival del libro. Un ulteriore esempio di integrazione è quello della Biblioteca scolastica della scuola Lombardi del quartiere San Paolo, uno spazio contemporaneo e di pregio architettonico, in grado di ospitare 40.000 volumi e che da 10 anni vive un sostanziale sotto utilizzo per la mancanza di libri e di un sistema di gestione, in uno dei quartieri periferici che al contrario avrebbe bisogno di nuovi standard e servizi culturali di prossimità.
“Le biblioteche scolastiche e di quartiere – afferma il vice sindaco Pierluigi Introna – giacciono sui territori di riferimento in attesa di un progetto organico che possa metterle in dialogo e, soprattutto, le faccia emergere dalla condizione di perifericità e di isolamento che attualmente vivono. Il Progetto COLIBRì intende rilanciarne la centralità agendo un profondo re-styiling sotto il profilo non solo del branding, ma anche e soprattutto delle dotazioni di arredi, di attrezzature e di tecnologie”.
Ciascuna biblioteca della rete COLIBRì sarà dotata di nuovi arredi ergonomici, allestimenti, dispositivi illuminotecnici, tecnologie e dotazioni informatiche negli spazi di lettura che saranno diversificati e ridisegnati per una migliore fruizione da parte di di famiglie e bambini e per i diversi utilizzi della biblioteca (es. proiezioni, concerti, reading, laboratori). Saranno anche valorizzati gli spazi esterni attraverso arredi fissi e mobili e zone ad anfiteatro per ospitare performance e concerti.
La catalogazione sarà garantita attraverso un software di nuova generazione che consentirà la gestione in back office delle 11 biblioteche in rete e che verrà incorporato nel portale della rete COLIBRì.
Attraverso il portale della rete e da una APP dedicata, 24 ore su 24 e in remoto, gli utenti potranno effettuare ricerche sulla disponibilità dei libri entro il circuito urbano, regionale e nazionale, prenotare eventuali prestiti e consulenze, accedere a servizi di community, star rating, commenti, suggerimenti di lettura e bibliografie, recensioni e booktrailer, eventi, incontri, mostre e quanto altro verrà organizzato dalla rete COLIBRì, oltre che accedere a più di 1 milione di contenuti in forma digitale quali e-book, file musicali, video e multimediali.
La rete COLIBRì è pensata come una rete fisica ma anche virtuale e collaborativa in forte integrazione con gli strumenti più innovativi del web e dei social network quali facebook, twitter e instagram. Una scelta fortemente orientata a coinvolgere il pubblico giovanile in nuove forma di fruizione della cultura attraverso le tecnologie.
Il progetto si avvale della collaborazione delle scuole coinvolte e di decine di sigle associative che hanno aderito alla proposta tra cui: AIB Puglia, Archivio di Stato, Coop. Soc. C.A.P.S., Casa delle Culture, la Biblioteca dei Ragazzi, l’ass. Maurogiovanni, il Conservatorio di Bari, la Fondazione Giovanni Paolo II, la Coop. Soc. I Bambini di Truffaut, l’Istituto Salesiano Redentore, l’ass. Libera Puglia, il Museo Civico, l’ass. Nati per Leggere Puglia, l’ass Nuovo Fantarca, il network regionale di illustrazione La Puglia Racconta, l’ass Arte Amica, l’ass. Residenti San Cataldo e il network culturale Bari Social Book che coinvolge 19 realtà culturali, istituzionali e associative del territorio, di cui fanno parte anche l’Università degli Studi di Bari, i Teatri di Bari e le principali realtà associative come l’AIB, Alleanza Cooperative, Presidi del Libro, la Casa delle Donne.
Per una piena diffusione del modello bibliotecario sulla città e fuori dal perimetro di COLIBRì verranno disposte delle Little Free Library (biblioteche mobili) disegnate in forma personalizzata in ciascuno dei 10 asili nido comunali, presso i Centri servizi per famiglie della Città di Bari, il Centro Diurno per povertà estreme AREA 51, la Casa delle Culture e i Dormitori per senza fissa dimora.
Il progetto rappresenta una straordinaria opportunità per sensibilizzare alla lettura i cittadini baresi e creare le precondizioni per l’organizzazione a Bari della Fiera dell’editoria recentemente proposta da Asor Rosa in sede parlamentare ed attualmente all’attenzione di Comune di Bari e Regione Puglia.
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