Confagricoltura Puglia apprezza rassicurazioni su utilizzo fondi Ue destinati al Sud

40

luca lazzaro

I dettagli

BARI – Il presidente dell’Organizzazione degli agricoltori pugliesi Luca Lazzàro interviene così sul rischio che i fondi Ue destinati al Sud, e in gran parte alla Puglia, nell’emergenza legata al covid-19 vengano impiegati invece su scala nazionale.

L’intervento del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri sen. Mario Turco, nelle scorse ore, ha fatto chiarezza, precisando che è impensabile sospendere la clausola che destina il 34% delle risorse dei Fondi Ordinari per la spesa in conto capitale al Sud, così come il criterio di ripartizione dei fondi FSC.

La Puglia, e più in generale il Mezzogiorno, rientrano nell’Obiettivo 1 dell’Ue – evidenzia dal suo canto Lazzàro – ed è un’area che necessita di politiche di rilancio attraverso investimenti strategici, per colmare il gap di competitività di un’area del Paese ancora eccessivamente ampio“.

Per questo – dice Lazzàro – vanno messe in pista misure per favorire investimenti privati tese al rilancio della produzione e della occupazione nel Mezzogiorno, aumentando il livello di fondo perduto fino all’80%. Solo cosi la Puglia e in generale tutto il Sud si possono rimettere in marcia“.

Servono Finanziamenti a fondo perduto per le aziende – continua il presidente Lazzàro – per compensare il crollo del fatturato di questi terribili mesi, e per rilanciare l’economia del Mezzogiorno, che era già prima della pandemia stagnante. L’agricoltura, e il turismo in particolare, sono per l’economia pugliese ‘asset strategici’ e vanno supportati con ogni mezzo: ne va del futuro della nostra regione“.

Quindi – conclude il presidente di Confagricoltura Puglia – non solo servono prestiti da parte delle banche con la garanzia dello Stato: misure che ancora stentano a decollare. Per dare liquidità alle nostre imprese è fondamentale che lo Stato paghi i debiti che ha nei confronti delle imprese italiane, che liquidi con celerità i crediti IVA delle aziende e i contributi per gli aiuti diretti agli agricoltori senza tante lungaggini e vincoli. I controlli si facciano dopo l’erogazione delle risorse alle imprese. Bisogna dire basta a un’Italia ingessata dalla burocrazia. È il momento che anche il sistema Paese cambi radicalmente“.