I dettagli
BARI – Con le presenze turistiche nei ponti del 25 aprile e del 1 maggio azzerate, gli agriturismi pugliesi vedono allontanarsi la ripresa economica. Il lockdown e l’incertezza sulla fine delle restrizioni avranno effetti sino alla prossima primavera 2021. Per Confagricoltura Puglia e Agriturist la fotografia del settore ritrae una economia non solo bloccata ma che si riprenderà molto lentamente. Il comparto occupa in Italia circa 100mila addetti e ospita annualmente quasi 4 milioni di arrivi per un totale di 13,4 milioni di presenze. Il settore si basa non solo sul turismo italiano ed estero ma anche sui ricevimenti e sulle vendite dei prodotti.
“I nostri agriturismi finora, tra disdette e mancati arrivi, hanno riscontrato perdite di fatturato per oltre 800 milioni di euro, senza contare quelle derivanti dalle fattorie didattiche e della vendita diretta che assommano ad oltre 40 milioni di euro” ha evidenziato di recente Augusto Congionti, presidente nazionale di Agriturist. Il settore lavora circa sei mesi a pieno ritmo, ad iniziare proprio da metà aprile ma al momento non ci sono guadagni, mentre restano i problemi da affrontare, come quello della mancanza di liquidità e del notevole carico di tributi.
In Puglia ci sono più di 600 strutture agrituristiche attive. Una parte sostanziale degli introiti arriva dalle cerimonie, come matrimoni, battesimi e cresime. Secondo Giovanni Scianatico, presidente regionale di Agriturist “Le caparre, sia per le cerimonie che per le prenotazioni turistiche, non sono state richieste indietro, questo vuol dire che il settore appena finirà l’emergenza avrà degli spiragli di ripresa“.
Per arrivare al rilancio, però, serve sostenere le aziende agrituristiche che, comunque, anche se inattive, sostengono costi fissi di gestione.
“Servono interventi per aiutare il settore in questo momento di fermo totale per le aziende agrituristiche“, evidenzia il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro, “È necessario riaprire quanto prima le strutture ricettive e i ristoranti, questi ultimi almeno per i clienti che pernottano negli agriturismi. Il bonus vacanze sotto forma di credito d’imposta per le famiglie che fanno vacanze in Puglia potrebbe essere una prima boccata d’ossigeno al settore, ma non basta. Servono indennizzi diretti sulla perdita del fatturato anche sotto forma di credito d’imposta“.
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