Corigliano d’Otranto, “Ebbene venga Giugno – Festival”: da oggi fino al 3 giugno

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Prosegue la programmazione primaverile dell’Art&Lab Lu Mbroia; sul palco  la band Mascarimirì, il cabarettista Andrea Baccassino e il cantautore Miro Durante

CORIGLIANO D’OTRANTO – Da oggi, giovedì 1 a sabato 3 giugno (ore 21:30 – ingresso con contributo associativo) la programmazione primaverile dell’Art&Lab Lu Mbroia di Corigliano d’Otranto prosegue con Ebbene venga Giugno – Festival! Nei tre appuntamenti sul palco si alterneranno la band Mascarimirì, il cabarettista Andrea Baccassino e il cantautore Miro Durante. Prima dei live sarà possibile degustare primi e secondi piatti, insalatone, verdure, dolci e frutta, sorseggiando birre e il vino delle Cantine Duca Carlo Guarini di Scorrano. Info e prenotazioni lumbroia@massimodonno.it – 3381200398.

Giovedì 1 giugno (ore 20:30 – contributo associativo 5 euro) si festeggia il quarto di secolo di attività dei Mascarimirì, band di tradinnovazione fondata e guidata da Claudio “Cavallo” Giagnotti, musicista-produttore salentino di origini Rom. In scaletta anche il nuovo singolo “25 anni”, una rumba pizzicata dal sapore gipsy\balkan mediterraneo, in uscita su tutte le piattaforme digitali il 31 maggio. Il progetto Mascarimirì, nato nel 1998 in un Salento ancora acerbo dal punto di vista turistico, è sinonimo di unione tra tradizione e innovazione. La band, da sempre all’avanguardia nella sperimentazione sonora, vanta un sound potente e coinvolgente arricchito da suoni provenienti dall’intera area gypsy-mediterranea. Oggi il suono dei Mascarimirì è maturo, sempre innovativo, forte di una profonda conoscenza delle proprie radici e arricchito da un’inconfondibile identità internazionale. Il live ideato per il tour 2023 è un mix di suoni: “Lu Tamburreddhu” incontra i beat elettronici, riff di chitarra elettrica o mandolino, strumento che da sempre caratterizza il sound della band e che riecheggia la psichedelica mediterranea figlia del rock. Nel 2023 si festeggiano i 25 anni di attività ripercorrendo il percorso artistico e di ricerca attraverso un live interamente originale. Con tredici album in studio ed un’attività concertistica di primo livello i Mascarimirì riscrivono la tradizione rimanendo la formazione più innovativa tra i gruppi di Pizzica Pizzica Salentina.

Venerdì 2 giugno (ore 20:30 – contributo associativo 7 euro) Andrea Baccassino in Genetlìaco di Bac, una serata speciale per festeggiare i 50 anni del cabarettista salentino. Dopo il “Memorial” e il “Giubileo”, questa è la volta di una grande festa in stile BAC, con musica, risate, tanti ospiti a sorpresa. E chiaramente, come per ogni compleanno che si rispetti, la torta. Il musicista neretino si dedica all’arte e allo spettacolo sin da piccolo. Esordisce come cabarettista nel 1996 con lo spettacolo “Alzamene il Brodo”, che conteneva le famose canzoni “Spunta lu mieru intra ‘ll’otte”, “Trusiana” e “Lu semiasse non bale”. Attivo tanto nelle piazze quanto sul web con il suo BacCanale (www.baccassino.com), attualmente milita in diverse formazioni musicali che gli permettono di spaziare dal cabaret in senso stretto alla musica d’autore, al progressive e al rock. Nel 2022 torna al suo primo amore, la scrittura, e tira fuori dal cassetto il suo primo romanzo “La caduta dell’impero romano” (Abac Edizioni).

Sabato 3 giugno (ore 20:30 – contributo associativo 7 euro) il cantautore Miro Durante (voce e chitarra) affiancato da Emanuele Licci (corde) e Giorgio Distante (tuba e tromba) proporrà “Mezza Luna”. Oltre ai brani del suo album “A te sarò per sempre” (Nauna Cantieri Musicali), per la prima volta suonerà e canterà alcuni inediti che faranno parte del suo prossimo lavoro discografico. Sonorità veraci come la terra che racconta, parole d’amore, di guerra, storie raccontate a mezza voce figlie del nostro tempo e dei tempi passati, Miro è un cantautore che accarezza la poesia e la porta nelle sue composizioni, sempre a cavallo tra folk d’autore, jazz e world music. Le sue canzoni arrivano a tutti, seppur in una lingua di pochi; Miro scrive e canta in dialetto salentino, lo maneggia con destrezza e ne ricerca suoni e assonanze; lo padroneggia con eleganza, trasmettendo il sapore del familiare e allo stesso tempo facendolo risuonare oltre i generi tradizionali ai quali è spesso associato.