La Regione Puglia: micro-prestiti fino a 40.000 euro ad azienda
BARI – La diffusione dell’emergenza del Coronavirus ha portato una forte crisi nel comparto lattiero-caseario. Se ne è parlato oggi durante il “Tavolo latte” istituito dalla Regione al quale hanno preso parte il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro e il direttore Carlo Zambelli.
“Le aziende zootecniche sono oramai in forte difficoltà e il perdurare di questo stato di cose comporterà al settore conseguenze irreversibili“, ha detto Lazzàro durante l’incontro.
La Regione Puglia, dal suo canto, sta pensando a diversi strumenti per affrontare la crisi. L’obiettivo, ha detto il direttore del dipartimento Agricoltura della Regione Gianluca Nardone, “è quello di non buttare neanche una goccia di latte” e di “dare credito alle imprese”. Durante il Tavolo è emerso che la Regione Puglia rafforzerà le garanzie di portafoglio con 100 milioni di micro-prestiti fino a 40.000 euro ad azienda, a supporto di quanto previsto dal dl “Cura Italia“. Si sosterrà – è stato detto – lo stoccaggio utilizzando parte dei 50 milioni di euro del fondo indigenti per stoccare prodotti stagionati. La Garanzia del fondo per lo stoccaggio andrà a chi continua a ritirare latte e cagliata. Infine la Regione sta valutando un sostegno diretto agli allevatori.
Il comparto lattiero-caseario pugliese conta oltre 2mila aziende con vacche e bufale, circa 3mila con ovini e caprini da latte. La zootecnia in Puglia rappresenta una grande realtà economica con i suoi 3.500.000 quintali di latte bovino.
Oggi, l’andamento delle quotazioni evidenzia un calo significativo del prezzo del latte crudo nazionale spot che, rispetto all’anno passato, viene venduto a circa il 14% in meno.
“Da un lato – ha evidenziato durante l’incontro che si è tenuto in videoconferenza – assistiamo a un aumento della domanda su prodotti a lunga conservazione, come latte e prodotti UHT e «spray-dry», con relativo aumento dei prezzi. Dall’altro, si segnala una marcata riduzione della domanda sul mercato interno ed estero per prodotti lattiero-caseari freschi e di medio-lunga stagionatura“.
Le aziende agricole produttrici di latte segnalano un calo fino al 25-30% dei prezzi sul mercato interno, perdita alla quale contribuisce la forte competitività del prezzo del latte proveniente dal mercato estero.
“Tutto questo – evidenzia – comporta che le aziende sono spesso obbligate a sversare il prodotto invenduto, ritenendo tale pratica più conveniente rispetto alla limitazione, seppur temporanea, della produzione“.
Per Lazzàro è dunque necessario intervenire con misure “concrete per attutire i contraccolpi più critici della crisi in atto. Serve inoltre un’azione di coordinamento delle capacità e delle risorse produttive dell’intera filiera e il blocco delle importazioni di latte estero in Puglia fino al termine dell’emergenza Covid-19“.
Tra le altre soluzioni proposte da Confagricoltura, vi sono: incentivi per la produzione ed il congelamento di cagliate e prodotti stagionati; lo stoccaggio, mediante la concessione di finanziamenti a fondo perduto per sostenerne i maggiori costi; incentivi per aumentare la produzione di latte UHT; interventi per sburocatizzare il settore; l’attivazione delle procedure di riconoscimento dello stato di crisi; la concessione di un indennizzo forfetario a copertura del calo del fatturato.