COVID-19, Troiano (M5S): “Riflessione su reparto terapia intensiva Manfredonia”

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cosmo laera (1962), abbazia di san leonardo (XII secolo), Manfredonia

Ecco le sue dichiarazioni

MANFREDONIA (FG) – “Ieri mi ha scritto un operatore sanitario dell’ospedale di Manfredonia: sono riflessioni condivisibili, per sgombrare il campo da illusioni ed equivoci.La situazione di emergenza sanitaria non può farci perdere il contatto con la realtà.

La prima domanda da porsi a caratteri cubitali è :con quale personale???

Sarebbe corretto e rispettoso per una volta, almeno in questa situazione drammatica, sentir parlare PRIMA delle risorse umane da mettere in campo e DOPO di quelle strutturali, che sì, esistonogià e sono inutilizzate(che spreco di denaro pubblico!) ma purtroppo non funzionano da sole.

Ho letto belle parole piene di retorica, perché la guerra frontale non la fanno i politici ma gli operatori sanitari, che attualmente ancora arrancano per ottenere i famosi dispositivi di protezione o le semplici mascherine chirurgiche….voi non sapete cosa accade veramente in prima linea, quando non si è preparati a sufficienza, si è consapevoli di essere deboli in partenza ma bisogna comunque restare….

Con quale personale si intende attrezzare in tempi brevi l’ospedale di Manfredonia per cure intensive e semi intensive? Con i quasi 4 anestesisti che attualmente ci lavorano?… Non vorrei essere nei loro panni…. Con gli 8 assistenti sanitari e 30 infermieri che la ASL FG ha assunto, secondo quanto pubblicato ieri? Sembra la solita solfa dell’armiamoci e partite.

Non facciamoci irretire dai facili entusiasmi della propaganda politica. Una emergenza sanitaria così grave non è un palcoscenico per ritornare ad essere famosi, meglio continuare a fare bene e senza errori quello che sappiamo fare.

Al nord i colleghi si stanno contagiando nonostante gli sforzi disumani e le ingenti risorse a disposizione. Gli ospedali si possono trasformare “rapidamente” nei più pericolosi focolai di diffusione (vedi cosa è successo a Copertino!). La guerra frontale a cui ci esortano non deve diventare il suicidio di pochi.

Sicuramente una ricognizione delle strutture disponibili era doverosa da parte della Direzione Generale, ma senza soldati cosa possiamo fare?

Certo sarà utile poter disporre in sede a Manfredonia di qualche casco, cpap, respiratori,

Ma i casi complessi saranno comunque sempre trasferiti agli Ospedali Riuniti…“. Si legge così in una nota dell’onorevole Francesca Troiano.