Obiettivo: riutilizzo delle acque per uso agricolo
Una folta delegazione composta da dirigenti, tecnici, agricoltori appartenenti alla Cia di Lecce, Taranto e Brindisi ha visitato l’impianto di affinamento e riutilizzo delle acque reflue di Forcatella.
Si tratta di un’opera altamente tecnologica ed innovativa – unica nel suo genere a livello europeo – fortemente voluta dall’Amministrazione comunale di Fasano e dalla Regione Puglia.
L’impianto di affinamento delle acque reflue urbane è stato realizzato con fondi Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale), ed opera a valle dei trattamenti biologici del contiguo depuratore comunale su uno scarico altrimenti destinato al mare in Tabella1. Il sistema realizzato persegue l’obiettivo del recupero integrale della risorsa idrica attraverso aliquote recuperate destinate al riutilizzo agricolo, al riutilizzo ambientale e alla ricarica indiretta della falda acquifera sotterranea interessata da processi evolutivi di intrusione salina.
Il trattamento integrato di chiari-flocculazione e disinfezione avanzata applicato alle acque reflue urbane in uscita dai trattamenti biologici permette di ottenere acque affinate di ottima qualità, perfettamente rispondenti ai limiti imposti dalla normativa, da destinare al recupero integrale della risorsa idrica ed al riuso produttivo, agricolo e ambientale.
Ad accogliere la delegazione della Cia – Agricoltori Italiani di Puglia – composta dai vicepresidenti regionali Cia Giulio Sparascio e Giannicola D’Amico (rispettivamente presidente provinciale della Cia di Lecce e della Cia di Brindisi), dai vicepresidenti della Cia di Taranto Piero De Padova e Franco Bruni, e dal direttore della Cia di Taranto Vito Rubino, oltre che da numerosi tecnici ed agricoltori
interessati – il dott. Nino Santoro della Aquasoil srl, la società che gestisce l’impianto, che ha spiegato nei minimi dettagli il funzionamento dell’impianto, che fornisce acqua ad una cinquantina di aziende agricole (la maggior parte orticole) per un totale di 300 ettari e di 500 mila metri cubi annui.
Obiettivo della visita è stato quello di far conoscere l’impianto e il cosiddetto “lago Forcatella” che ha catturato non poco l’interesse e l’attenzione dei presenti, in vista della realizzazione in altre zone della Puglia di impianti similari, che permetteranno il riutilizzo dei reflui in agricoltura ed interventi di conservazione ambientale.
Su questo la Cia – Agricoltori Italiani di Puglia è impegnata da tempo, al fianco della Regione Puglia, e pertanto guarda con attenzione a tutti quegli interventi di miglioramento della qualità ambientale, di contenimento dell’uso dell’acqua per irrigazione soprattutto in aree costiere ad alta salinità e di risparmio economico per gli agricoltori.
La parola d’ordine degli agricoltori al termine della visita è stata: “mai più una goccia di acqua in mare!”.
Il riuso delle acque reflue, infatti, porta al risparmio di acque irrigue, al non depauperamento delle falde che così non si salinizzano, evitando anche di buttare in mare acque depurate.
I vantaggi, infatti, sono diversi: risparmio di risorsa idrica pregiata (in particolare acqua potabile); risparmio per chi utilizza acqua in agricoltura (oggi si spendono da 50 a 70 centesimi al metro cubo, mentre con il riutilizzo di acque reflue depurate è quasi pari a zero); risparmio per la Regione Puglia e per i comuni grazie alla possibilità di riutilizzo civile dell’acqua reflua (irrigazione aree verdi comunali), e industriale (raffreddamento degli impianti); benefici per l’ambiente quali la riduzione dell’emungimento della falda (minor prelievo dei pozzi), la riduzione degli effetti di salinizzazione soprattutto nelle zone costiere (miglioramento qualità del corpo idrico), il contrasto alla desertificazione dei suoli, la riduzione degli scarichi sui corpi idrici e su suolo, la riduzione degli scarichi a mare.
Alla visita hanno partecipato anche l’assessore all’agricoltura del Comune di Fasano, Gianluca Cisternino, il consigliere comunale delegato all’impianto di Forcatella, Giuseppe Galeota, ed anche una delegazione di imprenditori agricoli dell’Area Protetta di Torre Guaceto, guidata dal direttore Alessandro Ciccolella. A Torre Guaceto, infatti, è prevista la realizzazione di un impianto similare.
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