Respinti gli arresti domiciliari richiesti dalla Procura, che contesta agli otto indagati i reati di violenza sessuale con le aggravanti di aver agito su una persona sottoposta a limitazioni della libertà personale e per aver commesso il fatto in qualità di incaricati di pubblico servizio. I fatti si riferiscono a un periodo compreso tra ottobre 2018 e aprile 2020.
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