Due milioni al comparto lattiero caseario pugliese: “Finalmente uno spiraglio”

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Allevatori soddisfatti per l’approvazione all’unanimità della legge in Consiglio regionale. Il plauso di CIA, UCI, Confcooperative FedAgriPesca, Legacoop e AGCI

BARI – “Finalmente uno spiraglio per il comparto lattiero caseario”. CIA Puglia, UCI Puglia, Confcooperative FedAgriPesca Puglia, Legacoop Puglia e AGCI Puglia esprimono grande soddisfazione per l’approvazione della legge che prevede un sostegno a tutto il comparto lattiero caseario per i danni derivanti dall’emergenza Covid19 per un importo di 2 milioni di euro. In questo modo gli allevatori si vedranno risarciti del mancato guadagno a causa della riduzione delle produzione, mentre ai trasformatori che hanno acquistato latte pugliese e che dimostreranno lo stoccaggio di prodotti stagionati e cagliate saranno riconosciuti i maggiori costi.

Un plauso per l’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio regionale della Puglia della legge che individua misure straordinarie di sostegno al settore lattiero-caseario“.

La Puglia ha una produzione media annua di circa 3,3 milioni di quintali di latte, con oltre 2mila aziende con vacche e bufale, circa 3mila con ovini e caprini da latte e circa 200 caseifici con un fatturato medio complessivo che si aggira intorno ai 220 milioni di euro.

Il comparto versa in una situazione di oggettiva difficoltà anche in conseguenza dell’emergenza del Covid-19, soprattutto nell’area della Murgia barese e taranitna.

Sono aziende che non possono sospendere l’attività perché gli animali vanno nutriti e munti sempre, con costi fissi da sostenere a fronte di introiti fortemente ridotti.

Si tratta di un provvedimento importante per consentire alle aziende zootecniche di non bloccare un processo produttivo, che altrimenti provocherebbe gravi conseguenze anche sul benessere animale. Le vacche devono mangiare ogni giorno e ridurre le produzioni è impossibile. Ridurre le razioni alimentari alle vacche in piena produzione significa farle ammalare e creare altri problemi alle aziende zootecniche.

La stalla da latte segue dei ritmi giornalieri di produzione e la peculiarità del prodotto fresco non ne consente una conservazione prolungata, la consegna alle aziende di trasformazione, pertanto, deve avvenire, nonostante la refrigerazione, entro le 24 ore dalla mungitura. La crescente richiesta di latte locale ha dato nuovo impulso al comparto, che si sviluppa soprattutto nelle aree svantaggiate della dorsale murgiana, tanto da portare ad una radicale trasformazione dei nostri allevamenti che, pur associando la tecnica tradizionale del pascolo nelle superfici coltivate ad erbaio e/o nei pascoli spontanei, hanno investito ingenti capitali nella razionalizzazione delle strutture e delle tecniche alimentari e di benessere animale oltre che nella genetica della mandria. Tutto ciò rende molto ardua un’azione di contenimento improvviso della produzione; qualsiasi intervento, infatti, porterebbe a un inevitabile squilibrio fisiologico degli animali in lattazione che non avrebbe solo conseguenze immediate ma porterebbe a problematiche patologiche anche nella successiva lattazione.

Un ringraziamento ai consiglieri Domenico Damascelli e Donato Pentassuglia, al presidente Michele Emiliano e al direttore Gianluca Nardone per l’attenzione al settore in questa fase e la tempestività nelle risposte al comparto. Vogliamo ricordare comunque che l’impegno della regione deve volgere al raggiungimento del prezzo medio litro latte di 42 centesimi di euro. Chiediamo un ulteriore impegno per il raggiungimento di tale obiettivo“.