I consiglieri di maggioranza: “Contestate solo le regole del voto per corrispondenza. Impugneremo la decisione del giudice in Appello, perché la volontà degli psicologi pugliesi venga salvaguardata”
BARI – “Rispettiamo le decisioni della magistratura, ma restiamo assolutamente sereni, certi, anche alla luce della recente sentenza, che le elezioni si siano svolte in modo regolare. Impugneremo pertanto la decisione del giudice dinanzi alla Corte d’appello, convinti di riuscire a dimostrare la regolarità del voto dello scorso anno e la legittimità del Consiglio in carica“. Così i consiglieri di maggioranza del Consiglio dell’Ordine degli Psicologi della Puglia commentano la sentenza del Tribunale di Bari, che accogliendo il ricorso della lista sconfitta ha annullato le operazioni elettorali di rinnovo del Consiglio.
“I giudici non hanno contestato il risultato, confermando dunque ciò che abbiamo sempre sostenuto, ossia che la nostra lista ha vinto in modo regolare“, aggiungono i consiglieri. “Ora viene chiarito che non c’è stato alcun broglio, che lo scrutinio si è svolto regolarmente. Ciò che viene contestato sono esclusivamente le regole sul voto per corrispondenza. Secondo il Giudice di primo grado tale metodo di voto sarebbe lacunosamente disciplinato dalla legge e, pertanto, ad avviso del tribunale, necessitava di una puntuale organizzazione integrativa e preventiva. Noi non siamo dello stesso avviso, riteniamo invece che le regole fossero in linea con le normative vigenti ed è quello che spiegheremo ai giudici dell’Appello, confidando nell’accoglimento del nostro ricorso“.
“Il tribunale non entra nel merito dell’espressione del voto“, proseguono i consiglieri di maggioranza del Consiglio degli Psicologi della Puglia, “né si premura di verificare l’incidenza delle mere irregolarità rilevate sulla validità di alcuni voti espressi per corrispondenza sull’esito delle elezioni, nonché sulle migliaia di voti validi espressi ed incontestati che a stragrande maggioranza hanno determinato l’elezione degli attuali consiglieri eletti in seno al Consiglio. Di qui un evidente errore di impostazione della sentenza, che non si pronuncia, con grave omissione, sul difetto di interesse dei ricorrenti, le cui censure, aventi ad oggetto mere ipotesi di irregolarità formali sui voti per corrispondenza, sono inidonee a scalfire l’espressione di volontà degli psicologi di Puglia che non si può cancellare con un colpo di spugna. L’espressione di voto di migliaia di elettori è rimasta dunque incontestata“. “Abbiamo fiducia nella magistratura“, concludono gli psicologi, “e siamo certi che i giudici ripristineranno presto la verità, restituendo onore all’Ordine e, quindi, alla nostra professione“.
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