In particolare il presidente della Provincia, Stefano Minerva, il presidente del DAJS Pantaleo Piccinno, il direttore del DAJS Maurizio Mazzeo insieme al magnifico rettore dell’Università del Salento Fabio Pollice, al vice-presidente del CIHEAM Teodoro Miano e al Premio Nobel per la Pace e membro dell’Intergovernmental Panel on Climate Change Riccardo Valentini, componenti del comitato tecnico-scientifico del distretto agroalimentare, avvieranno un confronto con i sindaci dei Comuni di Parabita, Nardò, Porto Cesareo, Galatone, Galatina, Neviano, Aradeo, Seclì, Tuglie, Sannicola, Gallipoli, Alezio, Casarano, Collepasso, Matino, Melissano, Taurisano, Taviano, Racale, Ugento, Alliste e Supersano.
Tale iniziativa è solo la prima di un ciclo che coinvolgerà tutti i Comuni, e che intende avviare un percorso di informazione/sensibilizzazione sul tema dell’emergenza ambientale delle province di Lecce, Brindisi e Taranto – private di milioni di ulivi disseccati da Xylella fastidiosa – e sui necessari interventi di forestazione. Interlocutori: dapprima gli amministratori locali e, a seguire, le comunità e tutti i portatori di interesse. In tale percorso, i Comuni rivestono un ruolo centrale per la possibilità di destinare parte del patrimonio pubblico al processo virtuoso di forestazione e per il coinvolgimento e la partecipazione attiva delle comunità.
La proposta di riforestazione rientra nell’ambito del progetto “Rigenerazione Sostenibile” targato DAJS, e prevede la realizzazione di un sistema rinaturalizzato che sostituisca la rete ecologica garantita per secoli dalla coltura estensiva dell’ulivo, con una “rete” fisica di connessioni di aree boscate e aree verdi. Si tratta di immaginare un percorso naturale di insediamenti forestali ad integrazione delle aree ancora destinate alla produzione agricola.
Il primo step riguarda il censimento e l’identificazione di aree marginali abbandonate o semi abbandonate, vocate per interventi di forestazione, e la definizione dei confini geografici e amministrativi precisi (immagini satellitari, cartografiche, catastali) per programmare e pianificare gli interventi. Sarà importante valutare le specie più idonee, anche nell’ottica della “produttività” del bosco.
L’analisi iniziale comprenderà anche aree appartenenti alle pubbliche amministrazioni: occorrerà verificare stato ed estensione delle alberature urbane fuori foresta, degli spazi urbani e periurbani liberi, potenzialmente utilizzabili, presenti nei territori dei comuni e delle pubbliche amministrazioni, in modo da costruire un “reticolo fisico” di connessioni forestali e naturali. Molto importante sarà il coinvolgimento di soggetti e/o associazioni che intenderanno assumere impegni pluriennali per far fronte a programmi e piani di forestazione e creazione di boschi di comunità su terreni e appezzamenti di proprietari non interessati alla conduzione diretta.
“Il percorso – commenta il presidente del DAJS Pantaleo Piccinno – potrebbe iniziare in tempi brevissimi, accompagnato anche dalla progressione dei risultati del Piano di Rigenerazione Sostenibile dell’agricoltura nei territori colpiti da Xylella Fastidiosa. Molto utile – prosegue – sarà anche la condivisione del progetto da parte della politica e delle amministrazioni locali con le quali vogliamo attivare percorsi virtuosi di forestazione e riforestazione urbana e periurbana, anche tramite l’assegnazione di suoli e aree pubbliche da destinare al progetto e l’innesco di attività dirette e in associazione tra enti. Un percorso virtuoso per ridare bellezza, ossigeno e verde al nostro Salento. Un dovere morale che abbiamo verso le prossime generazioni”.
Il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva definisce “fondamentale la partecipazione dei sindaci e delle comunità agli incontri nell’ambito del Piano di riforestazione promosso in collaborazione con il DAJS”.
“Alla rinascita, poi – argomenta Minerva – sarà necessario affiancare un percorso di prevenzione e cura del territorio, con l’obiettivo primario della sua valorizzazione. Ecco perché non vi è più solo il tema dell’emergenza: ci troviamo a combattere una piaga non più estemporanea ma strutturale, e dobbiamo farlo con progetti di lungo periodo. Prevenzione, riforestazione, tutela e valorizzazione siano le nostre linee guida nei prossimi anni. Il futuro bussa prepotentemente alle nostre porte e non possiamo continuare a fare finta di nulla. Occorre iniziare da subito questo percorso – conclude – e la Provincia di Lecce ha dimostrato di essere pronta a farlo, insieme alle comunità del Salento”.
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