BARI – “Europa Verde Puglia condivide le valutazioni espresse da Italia Nostra, WWF e Legambiente Puglia sul piano regionale dei rifiuti in discussione al Consiglio regionale e segnala alcuni aspetti preoccupanti.
Appare scandalosa la scelta di aspettare il 2025 per bloccare l’arrivo di rifiuti da fuori regione, in violazione del principio comunitario secondo cui i rifiuti non devono viaggiare. Tale scelta comporta una spinta all’autorizzazione di ulteriori discariche e di ampliamenti. E’ molto grave che sia assente nel piano l’obiettivo di tutelare la salute. Non sono previste indagini epidemiologiche nei siti delle discariche e degli inceneritori, tanto meno valutazioni preventive sull’impatto che nuovi impianti, ulteriori ampliamenti o nuove tecnologie avrebbero sulla popolazione. Chiediamo che la Regione tuteli seriamente la salute dei pugliesi!
Riteniamo pericoloso affidare interamente agli Enti Locali, già sovraccarichi di impegni, la scelta per l’ubicazione degli impianti di recupero e riciclo dei materiali con il rischio che la diffidenza dei cittadini verso il sistema dei controlli spinga i sindaci a rifiutare qualunque tipo di impianto. Tale attività è decisiva per innescare processi virtuosi di green economy per i quali il piano dovrebbe prevedere un sostengo pubblico. Gli acquisti delle Pubbliche Amministrazioni possono essere decisivi per ridurre i rifiuti o per migliorarne la qualità.
Indubbiamente la Regione deve garantire controlli puntuali in una materia spesso oggetto di inchieste giudiziarie.
Il piano rifiuti appare un cedimento ad istanze privatistiche per esempio nella parte in cui, accogliendo le osservazioni di Confindustria, riduce da 500 a 100 metri l’area buffer per i siti di Natura 2000 e delle aree protette.
Per tali motivi Europa Verde Puglia che il piano rifiuti sia riscritto con l’indicazione di percorsi chiari sui tempi e modi individuati per raggiugnere gli obiettivi previsti in materia di differenziata“. Si legge così in una nota dei co-portavoce regionali Fulvia Gravame e Mimmo Lomelo.