TARANTO – “Terminato l’incontro con il governo sulla vertenza relativa allo stabilimento siderurgico più grande d’Europa. All’incontro erano presenti il ministro Stefano Patuanelli, il direttore di Invitalia Domenico Arcuri e il capo gabinetto Francesco Fortuna“.
Lo ha dichiarato il Segretario Nazionale UGL Metalmeccanici Antonio Spera, presente al tavolo con Domenico Gigante, Segretario provinciale UGL di Taranto e la rsu.
“Si è partiti ragionando in merito alle connessioni della filiera siderurgica su tutto il territorio nazionale e sul ruolo che il mercato riveste quale traino e quindi volano per la ripresa di questo settore. Patuanelli ha voluto definire le strade da percorrere, attraverso incentivi, e le tutele da garantire per riportare la situazione italiana ai periodi precedenti alla crisi del settore considerata anche la pandemia. Entrando nel merito dell’incontro di oggi – rileva Spera – non sono emerse novità rispetto agli incontri precedenti. Il ministro ha ribadito che il governo investirà tutte le risorse necessarie e non permetterà a nessun soggetto privato di fare quello che vuole. L’accordo dovrà contenere la piena occupabilità e la massima capacità produttiva. Sono giorni intensi e la preoccupazione è sempre più alta visto che la scadenza del contratto di affitto si avvicina e l’azienda continua ad avere un atteggiamento stravagante non rispettando gli accordi sottoscritti.”
UGLM, attraverso il Segretario Nazionale Antonio Spera, ribadisce che “da anni chiediamo un tavolo di regia sulla filiera dell’acciaio” e chiede “quale ruolo il governo intenda avere nella società AST, AMI JSW. L’intervento del dottor Arcuri in rappresentanza di Invitalia, ha inoltre evidenziato la necessità di comprendere il punto di partenza. L’affittuario ArcelorMittal ha infatti sottoscritto un contratto con una proposta di acquisto e deve rispettare i requisiti produttivi e occupazionali. Cosa sta facendo il Governo per rispettare tali presupposti? Patuanelli ha peraltro sottolineato che il più grande stabilimento di Europa deve innovarsi, lavorando a pieno regime produttivo e non può dettare condizioni di sorta, pertanto il piano industriale deve essere osservato. L’ingresso dello Stato attraverso Invitalia deve essere conseguente al rispetto dei suddetti presupposti – conclude Spera – e la vertenza avrà come ‘time limit’ la data del 30 novembre 2020.”