“La città di Alberobello accoglie con grande favore le performance della Compagnia del Teatro Stabile Assai – commentano Valeria Sabatelli, Assessora alla Cultura e alle manifestazioni, e Valentina Liuzzi, Assessora alle Politiche sociali – poiché introduce in chiave moderna una rinnovata forma di teatro terapia, in cui alla aristotelica catarsi dello spettatore si aggiunge il valore sociale per gli attori che, partendo dal proprio vissuto nei luoghi di disagio, portano in scena un’auto-narrazione sulla difficile condizione detentiva in Italia”.
La Compagnia Stabile Assai si esibirà per il ventesimo anno consecutivo nella cittadina pugliese, già sito UNESCO, proseguendo in quel percorso di inclusione e di accoglienza, mostrato dai cittadini della “Capitale dei Trulli”, sin dagli anni sessanta. In quel periodo storico la “Casa Rossa” ospitava i ragazzi ” difficili” del Meridione, e che grazie all’umanità del suo Direttore, Luigi Turco, il reale scrittore della Legge Gozzini, avrebbe attivato meccanismi di inclusione sociale per questi ragazzi, in un’epoca assolutamente lontana da certe sperimentazioni. I ragazzi de La Casa Rossa e il Dottor Turco e la comunità di Alberobello sono stati citati per anni in libri e in convegni sulla devianza minorile.
Nello spettacolo ” Fiumi di parole” il Jail Blues (letteralmente il Blues della prigione) incontra le canzoni che sono nate a Regina Coeli e a Pujereale che hanno un denominatore comune: fiumi di parole. Questo il senso dell’ultimo spettacolo messo in scena dalla storica Compagnia Stabile Assai: un’opera musicale che parla di Barcarolo Romano o di Mississipi Delta Blues, o di Carmela, canzoni che rappresentano il song del lento scorrere di storie, di drammi, di rivolte civili, di carceri situati su due fiumi fondamentali per la storia dell’umanità che sulle loro sponde si è sviluppata.
Con un costante omaggio alla cultura del blues dove il demonio è di casa. I brani del più grande bluesman della storia, Robert Johnson, che aveva venduto l’anima a Lucifero per essere il più grande di tutti, saranno riproposti nella lettura musicale di Eric Clapton e Tina Turner e David Crosby. Uno spettacolo di rimembranze e suggestioni che nascono da storie che diventano leggende.
“Con questa forma di teatro, che nasce dentro le celle delle carceri, portiamo avanti, nelle sue variegate e faticose sfaccettature, la dimensione penitenziaria nella drammaturgia contemporanea” – conclude Antonio Turco, fondatore della Compagnia Stabile Assai – “e grazie ai riscontri del pubblico, e di quello Alberobellese in particolare, proseguiamo di narrazione in narrazione con rinnovata determinazione nel nostro intento, contribuendo così alla riabilitazione dei detenuti.”
La cultura carceraria è fatta di tradizioni consolidate che si tramandano da decenni. Occhi che esprimono consenso o riprovazione, parole che fanno parte di uno slang che nasce nei quartieri disagiati e viene assimilato dalle mura dei penitenziari. E poi esistono le canzoni che narrano di amori lacerati o di ricordi di momenti intensi mai più vissuti. E infine le poesie, quelle dedicate alle proprie donne che ancora aspettano o che, invece, hanno scelto di vivere un’esistenza senza più legami.
La Compagnia Stabile Assai è formata da ex detenuti, pedagogisti, vincitori di premi cinematografici, collaboratori di grandi musicisti del panorama italiano e attori teatrali professionisti. In particolare si esibiranno:
Giovanni Arcuri, Tamara Boccia, Angelo Calabria, Nicolò Ayroldi, Massimiliano Anania e Claudio Rasetti
MUSICISTI
Roberto Turco chitarra classica, basso e voce, Lucio Turco batteria, Oreste Ferrazza chitarra, Nicolò Ayroldi, chitarra e voce, Antonio Turco chitarra e voce
Giovanni Arcuri ha interpretato il Cesare di “Cesare deve morire” dei fratelli Taviani, vincitore dell’Orso d’oro a Berlino nel 2011.
Lucio Turco è stato partner di Romano Mussolini, di Danilo Rea, di Anna Oxa, di Sal Nistico, di Chet Baker, Paolo Fresu e numerose stelle del jazz internazionale, Oreste Ferrazza è stato il chitarrista di Wes e Dori Ghezzi. Mario Donatone è una leggenda del blues in Italia, Roberto Turco è stato il bassista di Rino Gaetano.
Tamara Boccia è la Direttrice della Comunità per minori a rischio ” Il Profeta”, Nicolò Ayroldi è un giovane attore di teatro, autore di uno spettacolo struggente su Peppino Impastato. Angelo Calabria è responsabile della guardiana della Università Roma 3, Claudio Rasetti è ospite del Progetto inclusione, Massimiliano Anania è responsabile di una cooperativa che si occupa del verde a Torre Spaccata.
È la più antica compagnia di teatro penitenziario in Italia. Il suo primo spettacolo “Sorveglianza speciale” di Jean Genet risale al 5 luglio 1982 nell’ambito del Festival dei Due mondi a Spoleto. Fu fondata dall’educatore Antonio Turco, all’interno della C.R. di Rebibbia. Ancora oggi, a distanza di 40 anni il gruppo è diretto dal suo fondatore ed è composta soprattutto da ex detenuti, da personaggi del teatro e dell’ambito musicale romano.
Dal 1982 la Compagnia si è esibita, unica al mondo, oltre 1040 volte fuori dal carcere.
La Compagnia ha vinto la Palma dell’eccellenza nel 2007, il premio alla migliore “opera prima” a Roma nel 2009, ha vinto due volte il Premio Massimo Troisi nel 2011 e nel 2012. Si è esibita, unica in Italia, due volte nella Sala della Regina a Montecitorio, presso la Camera dei Deputati. Si è, inoltre, esibita 5 volte al Campidoglio.
Ha ottenuto la Medaglia d’oro per il valore sociale della propria attività artistica da parte del Presidente GIORGIO NAPOLITANO nel 2016 e da parte del Presidente SERGIO MATTARELLA nel 2020.
Antonio TURCO, scrittore e autore di testi teatrali, è responsabile nazionale del Settore delle Politiche sociali dell’AI.
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