L’esperienza del progetto “Cinque cappelli per pensare ed uno per innovare” di Frequenze
FOGGIA – «Il progetto ha avuto origine dal bisogno di coinvolgere maggiormente la popolazione nelle decisioni prese sul territorio e nella programmazione degli interventi in materia sociale. Normalmente le priorità sono stabilite solo in base alla volontà politica e alle capacità degli uffici competenti, quest’azione spesso si traduce nell’implementazione di servizi che non trovano perfetta corrispondenza rispetto ai reali bisogni dei cittadini delle aree coinvolte, o il più delle volte non coprono l’intera gamma dei fabbisogni». E’ da questa riflessione di Antonio Cocco, presidente della cooperativa sociale Frequenze, che occorre partire per comprendere le finalità del progetto “PerEquazione sociale. Cinque cappelli per pensare e uno per innovare”, nato con l’obiettivo di coinvolgere cittadini, terzo settore, amministrazioni comunali, imprese e mondo del volontariato nell’elaborazione di una mappa ragionata delle necessità territoriali connesse alle problematiche sociali al fine di proporre, attraverso lo strumento del laboratorio e del processo partecipato, proposte di soluzioni finalizzate a migliorare la qualità della vita delle persone ed i servizi a disposizione della comunità.
Un processo partecipato reso possibile grazie a nove laboratori online animati da Fedele Congedo che hanno favorito l’incontro tra Amministrazioni, Terzo Settore e cittadinanza, frutto del progetto finanziato dalla Regione Puglia attraverso l’Avviso Puglia Partecipa 2018-21. L’iniziativa, caratterizzata da una scrittura condivisa sulle problematiche sociali riscontrate, ha quindi favorito una PerEquazione tra i ruoli dei diversi attori in campo, nell’ottica di stimolare la cittadinanza ad essere più consapevole, generativa e incisiva, attraverso la programmazione dei Piani di zona, costruzione di mappe territoriali da mettere a disposizione dei diversi enti istituzionali, offerta di dati elaborati dai diretti beneficiari.
Semplicità. Rete. Parteggiare. Partecipazione. Opportunità. Al convegno conclusivo, svoltosi ieri pomeriggio sulla piattaforma meet, sono stati condivise emozioni, sensazioni, riflessioni da parte di chi ha preso parte ai vari laboratori di questi mesi. E’ stato condiviso il racconto del percorso ed i risultati, evidenziando l’importanza della cooperazione, della rete, della partecipazione come opportunità per sviluppare idee e opportunità di servizi e progetti a favore dei nostri territori, contribuendo ciascuno con le loro proprie idee, esperienze e professionalità nella programmazione dei servizi sociali più pertinente nei singoli territori.
«Il processo ha analizzato un complesso e vasto scenario di servizi in gioco: per la prima infanzia e la conciliazione dei tempi, per la pronta accoglienza, l’orientamento e l’inclusione attiva, per il sostegno alla genitorialità ed alla tutela dei minori – ha proseguito Cocco – . L’aspetto che ha visto un maggior coinvolgimento dei partecipanti è stato quello relativo alla rappresentazione dei problemi della cittadinanza. In particolare, è emersa con forza la necessità di mettere in campo interventi e servizi dedicati a famiglie con ragazzi di 12-15 anni in possibile povertà educativa». Non a caso, le analisi sviluppate nei percorsi partecipati hanno favorito l’elaborazione di idee progettuali candidate a diversi Avvisi Pubblici da una rete di realtà del territorio per contrastare la povertà educativa e favorire corretti stili di vita e di alimentazione.
All’incontro ha partecipato anche Rocco de Franchi, direttore della Struttura di Staff Comunicazione Istituzionale – Ufficio della Partecipazione.