L’edificio, che risale alla metà degli anni ’80 e si trova nell’area compresa tra Viale Abbadessa, via Parri e via Di Castri, da decenni è in completo abbandono, in balia dei vandali che negli anni hanno depredato la struttura e devastato gli interni. Nel pieno spirito della “Rigenerazione Urbana Sostenibile” l’Amministrazione Comunale ha previsto una completa rifunzionalizzazione dell’immobile che lo porrà al centro del rinnovato quartiere San Lorenzo.
“La Rigenerazione Urbana è una opportunità per ridisegnare anche la socialità del quartiere. La ex scuola – spiega il Sindaco Antonello Denuzzo – da luogo dimenticato della Città si trasformerà in un centro di inclusione, dove tutti potranno sentirsi a casa. Perché qui abbiamo previsto di attrezzare spazi da dedicare ad alloggi, ai servizi per il quartiere e ai momenti di convivialità.”
Uno spazio polifunzionale capace di rispondere all’emergenza abitativa e alla necessità di incrementare le occasioni di socialità. I quasi mille metri quadrati della struttura ospiteranno un condominio sociale con 10 alloggi da destinare a cohousing e spazi per il co-working con postazioni di lavoro a disposizione dei professionisti, un market solidale, laboratori per l’inclusione sociale e lavorativa, giardino, zone relax e area giochi.
“L’ex scuola diventerà uno spazio attrezzato per viverci, lavorare e socializzare. Il principio della rigenerazione – prosegue l’Assessore Nicola Lonoce – non si ferma agli aspetti urbanistici, ma tocca la quotidianità delle persone, mette in connessione e valorizza le potenzialità delle risorse strutturali e umane. Per questo non abbiamo esitato a voler dare una impronta di multifunzionalità a questo luogo, dove saranno determinanti le relazioni.”
Il cohousing, sperimentato inizialmente nel nord Europa, punta alla dimensione sociale dell’abitare. Gli occupanti degli alloggi – individuati tra le persone con difficoltà economiche e sociali – oltre alle aree loro assegnate dovranno condividere spazi comuni come, ad esempio, la cucina e la zona relax. Questa dimensione comunitaria può favorire la formazione di legami e stili di vita più sostenibili per affrontare la quotidianità, dalla spesa alla cura delle necessità dei più fragili.
“L’idea – conclude l’Assessore Nicola Lonoce – è invertire il fenomeno dell’esclusione sociale. Da questo immobile recuperato dovranno nascere occasioni di incontro e di scambio con il quartiere. È nostra intenzione rigenerare uno spazio per metterlo al servizio dei più fragili e dell’inclusione sociale.”
Sull’immobile saranno attuati interventi finalizzati al recupero del fabbricato, al consolidamento antisismico e all’efficientamento energetico con l’installazione di pannelli solari e la creazione di un cappotto termico.
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