Galatina, “La Musica Miracolosa” con Francesco Nicolosi e Stefano Valanzuolo

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Al Teatro Cavallino Bianco, per il Festival I Concerti del Chiostro, giovedì 26 ottobre la Storia del pianista del ghetto di Varsavia

GALATINA – Il Festival I Concerti del Chiostro si prepara ad andare in scena con gli ultimi due appuntamenti, tra i più preziosi di questa ventitreesima edizione. Entrambi saranno ospitati dal teatro Cavallino Bianco di Galatina, alle ore 21.

Il prossimo è giovedì 26 ottobre. Protagonisti sono il pianista Francesco Nicolosi e il critico musicale Stefano Valanzuolo: ne La Musica Miracolosa – Storia del pianista del ghetto di Varsavia racconteranno la storia del musicista ebreo Szpilman, salvatosi dagli orrori nazisti grazie alla sua musica. Ingresso 10 euro.

Dei quattrocentocinquantamila ebrei rinchiusi nel ghetto di Varsavia dai tedeschi, dopo l’invasione del 1939, ne rimasero in vita soltanto ventimila. Tra i sopravvissuti, anche un pianista compositore: si chiamava W. Szpilman, detto Wladek. A evitargli la morte sarebbe stato un ufficiale tedesco catapultato dal caso tra le macerie della capitale polacca. Un nemico cioè, un carnefice miracolosamente folgorato da un lampo di umanità e di rispetto verso l’arte e la musica. Quasi uno spiraglio di luce in mezzo all’inferno. A salvare la vita a Szpilman non fu semplicemente quell’ufficiale, ma anche la tenacia stessa con la quale il pianista seppe non arrendersi, la sua forza di volontà, il desiderio incorruttibile di vivere-lui, unico superstite della propria famiglia-fosse anche per continuare a suonare. Perché suonare, in fondo, è un modo gentile di vivere. Se non ci fosse stato un film di Roman Polanski, bellissimo e pluripremiato, a ridarle qualche anno fa giusta visibilità, oggi la figura di Szpilman, musicista polacco morto nel 2000, sarebbe forse sbiadita, dolorosamente confusa-cioè-tra quelle di uomini e donne macinati dalla barbarie nazista precipitata per sempre nell’oblio, celata agli occhi del mondo al pari di troppe altre tragedie senza nome. Lo spettacolo “La musica miracolosa” racconta la storia possibile di un uomo sopravvissuto all’orrore grazie al suo amore grande per la musica, per il pianoforte, per Chopin. In una parola: per la vita.

PROGRAMMA

DEBUSSY Clair de lune

W. SZPILMAN Mazurka

LISZT-WAGNER Isoldes Liebestod

F. CHOPIN Notturno in do# min

S. RACHMANINOV. Preludio Op. 32 n. 10F.

CHOPIN Variazioni su “Là ci darem la mano”

Preludio Op. 28 n.4

La rassegna diretta da Luigi Fracasso chiude lunedì 30 ottobre  con il Duo pianistico Ramin Bahrami e Danilo Rea in Bach is in the air: il pianista iraniano e il suo monumentale J. S. Bach coraggiosamente messo in “discussione” da Danilo Rea, autorità nel mondo del jazz italiano. Ingresso 15 euro

Il progetto “Bach is in the Air” nasce dalla coraggiosa scommessa di due pianisti di diversa estrazione e cultura, uno classico e l’altro jazz, che decidono di protendersi l’uno verso l’altro, come in dialogo su un ponte sospeso, in equilibrio sul filo delle melodie del compositore barocco. Superando l’artificiale opposizione, nata in Europa nell’Ottocento, tra musica scritta e musica “improvvisata”, Ramin Bahrami e Danilo Rea proiettano l’opera di uno dei massimi musicisti di tutti i tempi in una dimensione nuova, fatta di dialogo attraverso le epoche e leculture, che ne riafferma la modernità e l’universalità.

Danilo Rea è un’autorità indiscussa nel mondo del pianismo jazz italiano. Si è affermato a livello internazionale suonando con alcuni tra i più grandi solisti statunitensi, da Chat Baker a Lee Konitz. Musicista versatile e dalla solida formazione classica, non ha disdegnato incursioni nel pop, collaborando con artisti come Mina o Pino Daniele.

Il pianista iraniano Ramin Bahrami è attualmente considerato uno degli interpreti più interessanti della musica di Bach, di cui ha inciso oltre venti dischi e a cui ha dedicato anche un libro: “Come Bach mi ha salvato la vita”.