Gelate 2018, pratiche al palo: CIA Puglia chiede l’intervento della Regione

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gelate febbraio 2018

La stragrande maggioranza dei Comuni non ha ancora provveduto all’avvio delle istruttorie. A generare i ritardi la carenza di personale, insufficiente a soddisfare le diverse domande

BARI – “Nonostante gli sforzi profusi per dare una risposta agli olivicoltori che sono stati gravemente danneggiati dalle gelate che hanno colpito il territorio della regione Puglia dal 26 al 28 febbraio 2018, ad oggi la stragrande maggioranza dei Comuni non ha ancora proceduto all’avvio delle istruttorie delle domande presentate per le carenze di personale, insufficiente a soddisfare le numerose domande pervenute“. È l’incipit della nota a firma del presidente regionale CIA Puglia Raffaele Carrabba inviata alla Regione Puglia per segnalare i ritardi accumulati nell’istruttoria delle pratiche, di competenza comunale in virtù della Legge regionale n.24/90.

Questa situazione – prosegue il presidente Carrabba – sta determinando un aggravio delle difficoltà delle aziende agricole che ad oltre un anno e mezzo dagli eventi atmosferici avversi non vedono ancora riconosciuto un loro diritto“. La missiva, avente ad oggetto la richiesta dei benefici per calamità atmosferica in riferimento alle gelate dal 26 al 28 febbraio 2018, è stata inviata al Governatore Michele Emiliano, in considerazione della sua delega alle Risorse Agroalimentari, al Direttore del Dipartimento Agricoltura Gianluca Nardone, al Direttore della Sezione Competitività delle Filiere Agroalimentari Luigi Trotta, alla Sezione Coordinamento Servizi Territoriali del Dipartimento Agricoltura nella persona di Rosa Fiore, e a Francesco Matarrese dell’Ap Servizi al Territorio. CIA Puglia sollecita, così, un intervento delle strutture regionali per accelerare i tempi dell’istruttoria e la liquidazione dei benefici spettanti agli aventi diritto.

I ritardi riguardano soprattutto le province di Bari e della Bat. “Non è tollerabile un’attesa di un anno e mezzo – afferma il presidente CIA Levante Felice Ardito -. Esattamente il giorno dopo gli eventi calamitosi, i nostri agricoltori hanno dovuto rimboccarsi le maniche per rimettere in piedi le loro aziende e ristabilire le condizioni necessarie affinché potessero produrre reddito. È inconcepibile che paghino lo scotto delle inefficienze della macchina amministrativa di Comuni endemicamente sotto organico“.