TRANI – Gianni Ciardo bissa il sold out a Palazzo delle Arti Beltrani a Trani anche per la seconda data del suo monologo “Dante Participio presente del Passato – La Comedia secondo Mhè”.
Tutto esaurito per la replica del 3 settembre dello spettacolo surreale dedicato al sommo poeta e alle sue opere nell’anno in cui ricorre il settimo centenario dalla morte
Dopo lo straordinario successo di pubblico del 13 agosto, data della prima assoluta dello spettacolo “Dante Participio presente del Passato – La Comedia secondo Mhè” a Palazzo delle Arti Beltrani a Trani (BT), Gianni Ciardo colleziona il secondo sold out di fila per la replica di venerdì 3 settembre del suo monologo surreale dedicato al sommo poeta, nell’anno in cui ricorre il settimo centenario dalla morte. L’elegante spazio culturale di Corte Davide Santorsola farà da teatro all’aperto del Palazzo in via Beltrani 51. La regia organizzativa dello spettacolo è a cura dall’Associazione DELLE ARTI, in collaborazione con il Circolo culturale Dino Risi, in partnership con Costa Sveva e con il patrocinio dell’Assessorato alle Culture della città di Trani.
Uno dei padri fondatori della «commedia alla barese» tornerà nel Palazzo patrizio che è anche la sede della Pinacoteca Ivo Scaringi, artista tranese e suo docente di disegno all’Istituto d’Arte di Bari. Da Scaringi, a cui Ciardo ha dedicato la sua performance di agosto, ha imparato la tecnica del disegno “a china”. Il mattatore barese è un artista eclettico, non solo attore, cabarettista e regista, ma anche pittore e compositore di colonne sonore. Durante lo spettacolo “Dante Participio presente del Passato – La Comedia secondo Mhè”, infatti, disegni di figure fantastiche, a firma del grande mattatore barese, ispirate alla Divina Commedia, saranno proiettate come video mapping sui volumi del palazzo, a corredo del suo monologo e come omaggio allo stesso Scaringi. La chiave della pièce, scritta diretta e interpretata da Ciardo, fluttua tra la sua mimica inconfondibile, i suoi tipici anacoluti e intercalari baresi, sospesa com’è tra il grottesco e il surreale. E si concentra maggiormente sull’Inferno dantesco, perché più affascinante.
Un’ora e quindici di godimento in cui il pubblico avrà modo di ricordare temi notissimi della Commedia e meno noti della vita di Durante Alighieri, ma soprattutto di viaggiare fra le righe del surreale, cifra artistica per eccellenza del maestro della comicità pugliese.
L’artista barese non ha bisogno di presentazioni. Quello intrapreso con questa prima assoluta è un cammino coraggioso ed insolito verso la lettura alternativa alla “agiografia” ufficiale degli studiosi e dei critici. La rivisitazione dello show-man pugliese è irriverente. Ma la scelta satirica non è casuale. Il divertente monologo ha una premessa divulgativa, allegra e leggera, nella dissonanza con l’immagine ufficiale austera del sommo poeta italiano.
Gianni Ciardo danza abilmente sull’universale e moderna lezione di Dante, che nei gironi della vita eterna distribuisce peccati e grandezze, debolezze e sogni, drammi e contraddizioni dell’eterna condizione del vivere. L’uomo di ieri e quello di oggi si incontrano sorprendentemente, lontano dai passi segreti della storia, in alcuni temi senza tempo, che sono l’oggetto dei settantacinque minuti creativi dell’artista barese.
Il gioco scanzonato ha lo scopo di lasciarsi accarezzare dai dubbi interpretativi, che chiamano il pubblico ad un divertente abbandono verso il nuovo e inatteso esame della Divina Commedia.
Dopo una lunga ed onorata carriera, l’intelligente mestiere e l’ironia graffiante del comedian barese hanno il diritto di sorprenderci ancora.
Dante non è semplice. L’incommensurabile statura artistica cela l’uomo, che incarna la fragilità e gli interrogativi irrisolti dell’uomo comune. Lo spartito di Gianni Ciardo si diverte a destrutturare questa architettura, in un piacevole bis dell’attraente cartellone di Palazzo delle Arti Beltrani a Trani.
Alla fine si chiede lo stesso Ciardo «chi era Dante? Non lo sapremo veramente mai. Io provo a pensarlo come un ‘verbo’ che dopo 700 anni mi parla ancora, mi emoziona, e, dunque, è un participio presente del passato che ho provato a leggere e capire secondo la mia versione».
Lo spettacolo con ingresso a partire dalle ore 20,00 e sipario alle ore 21,00 si terrà all’aperto nel pieno e scrupoloso rispetto delle modalità prescritte dalla attuale normativa anti-Covid, compresi l’accesso del pubblico a Palazzo munito obbligatoriamente di Green pass, l’uso della mascherina fino al raggiungimento del proprio posto a sedere.
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