Il sindaco davanti alle bandiere coi familiari e la colonna sonora de “La vita è bella”
LECCE – Nell’ambito delle cerimonie relative alla ricorrenza, questa mattina, presso la Prefettura di Lecce, un riconoscimento anche a un cittadino di San Cesario di Lecce: il parroco don Gino, concesso, con decreto del Presidente della Repubblica, ai cittadini italiani deportati ed internati nei lager nazisti e ai familiari dei deceduti
“Ho avuto l’onore di consegnare, insieme al Prefetto, la Medaglia d’Onore al nostro Don Gino Scardino, figlio del Sig. Cesario Scardino, deportato durante la seconda guerra mondiale ed oggi deceduto – dice il sindaco – Le città ed i Comuni sono custodi della memoria, della storia e dei principi fondamentali della Costituzione, testimoni di un passato che dev’essere insegnamento per tutti e per le nuove generazioni – sottolinea il sindaco – Ricordare l’Olocausto e le persecuzioni razziali significa contrastare ed estirpare ogni forma di discriminazione e violenza, perché l’esercizio della memoria è il vero antidoto contro l’odio e per costruire comunità più giuste. Solo tenendo accesa la luce della memoria è possibile illuminare il cammino verso il futuro”.
A mezzogiorno, poi, insieme ai figli del deportato Scardino, don Gino e Antonio, ho osservato in silenzio davanti alle bandiere a lutto e sulle note della colonna sonora del celebre film “La vita è bella” di Roberto Benigni che sono state diffuse nella piazza del paese.