Sarà, dunque, una festa all’insegna della musica religiosa proveniente dall’altra parte dell’Oceano, genere che da un po’ di anni ha fatto breccia tra i fedeli del Vecchio Continente, arrivando da lontano, dai canti di lavoro degli schiavi. Gospel vuol dire Vangelo. E, infatti, i neri ripetevano ossessivamente i salmi con l’accompagnamento della musica, il battito delle mani e la danza. Quindi, con il gospel, la preghiera a Dio si fece fisica, per raccontare contestualmente il cammino umano e spirituale di un popolo travagliato. E non è un caso che il gospel, e prima ancora lo spiritual, così pieno di passione, rappresenti non solo una lode al Signore ma anche un pretesto per parlare di sé, del proprio vissuto. Infatti, è il racconto di un’umanità calpestata nei suoi diritti primari, e per questo motivo, un patrimonio di tutti. Perché chi canta il gospel, grido gioioso di libertà, canta un messaggio di pace, fratellanza e speranza.
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