“Scena no made” parte da Polignano e arriva a Gravina
GRAVINA (BA) – Una strada da battere e in cui imbattersi. Un contenitore culturale, buona pratica di recupero urbano ed extraurbano, per incubare arte, storia e progettualità. Un cast di narratori di pregio artistico e creativo. E i sentieri della memoria che conducono verso un presente da vivere più intensamente e un futuro da immaginare e costruire con fiducia e sensibilità.
C’è questo e tanto altro in “Scena no made”, un incrocio di storie e di storia, un itinerario alla scoperta della regina viarum, la meglio conservata tra le grandi vie romane. «Per percorrere una via bisogna abbandonarla…qualcuno ha detto. Dunque, perché non considerare la regina viarum come un pretesto, una traccia, un pensiero creativo perfino? Un pensiero dei sensi, una forza capace, appunto, di spingerci e condurci verso l’esplorazione, il contatto, la resa, lo smarrimento e il ritrovamento». Parte da un viaggio personale e intimo il progetto a firma di Paolo De Falco, regista, attore, performer, musicista, fotografo e scrittore sul cammino della Via Appia già dal 2010 con un film a tema.
Performance, installazioni, mostre, camminamenti, spettacoli, proiezioni, concerti, reading e conferenze contribuiranno a ripercorre il sentiero che in passato permetteva di raggiungere i territori più prosperi del Mediterraneo. Il progetto partirà da Polignano a mare, sulla via Traiana in direzione di Monopoli, sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre, come se «questo luogo fosse un trampolino che dal mare spinge verso la terra- aggiunge De Falco- ma si può leggere il percorso anche al contrario, ovvero in un modo “circolare”: aldilà delle direzioni, un vero cammino, noi crediamo, deve prevedere anche uno smarrimento, una libera “circolazione”, una mappa interiore che segue quel cerchio segreto che è il tempo, decidendo liberamente dove collocare i suoi punti di partenza e quelli di arrivo» continua circostanziato l’autore del progetto, in un moto di entusiasmo e passione percepibile ad occhio nudo.
Dal 6 all’8 ottobre, all’interno del convento di Santa Sofia, l’ex monastero trasformato in polo culturale, il laboratorio multidisciplinare dedicato a esplorare l’identità di alcuni territori collocati sul tratto della Via Appia, si prenderà il centro della scena a Gravina, dando vita a un processo di archiviazione creativa sul web che restituisce e amplifica il potere del laboratorio scenico. Ma la tre giorni dal sapore rievocativo ed evocativo prevede anche dei camminamenti lungo i luoghi simbolo della ricchezza del Mezzogiorno; percorsi che hanno prodotto negli anni incontri, scambi economici e culturali, ricchezza. Siti che hanno ancora tanto da raccontare anche per contribuire al dibattito, politicamente assopito, sulla questione meridionale. Il viaggio farà altresì tappa sul ponte Acquedotto, l’area archeologia Padre Eterno, Capotenda, la collina di Botromagno, la Masseria Agriturismo Sant’Angelo, i tratturi zona di San Sebastiano, il borgo Rurale di Dolcecanto, l’Agri Biologica delle Murge, la Rocca del Garagnone e la Masseria Jesce di Altamura.
Affinché tutto il condensato di passato e bellezza diventi globale.