TARANTO – Il Museo Archeologico Nazionale di Taranto, dal prossimo 14 marzo, entra a far parte di Google Arts & Culture, la grande piattaforma tecnologica sviluppata da Google per promuovere e preservare la cultura online, con una collezione digitale di ben 190 reperti.
La prima fase dei lavori ha portato alla digitalizzazione dei reperti in questione, a cui si aggiungeranno, nel corso dei prossimi mesi, altri importanti testimonianze delle collezioni del MArTA.
“Quest’ultimo lavoro di catalogazione e informazione, realizzato insieme a Google Arts & Culture, si abbina alla missione che condividiamo con la corporate internazionale, per rendere la cultura accessibile a chiunque e ovunque – spiega la direttrice del MArTA, Eva Degl’Innocenti – Per questo iniziamo con la messa a disposizione di 190 reperti divisi in 5 grandi filoni di narrazione: dai capolavori dell’arte ceramica magnogreca recuperati in vari musei d’oltreoceano, dal Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale esposti per la prima volta della Mostra “MitoMania” (anno 2019), fino alla mitica collezione degli Ori di Taranto, passando dai reperti dedicati alla musica, ai giochi e alle essenze divine”.
Le mostre del MArTA su Google Arts & Culture
Una sorta di mostra digitale, accessibile in ben 80 paesi del mondo, divisa appunto in cinque macro esposizioni intitolate “Musica nell’antichità”, “Mostra Mitomania”, “Ori di Taranto”, “Giochi e giocattoli nel mondo greco e romano” e “Essenze divine”.
Una vetrina aperta sul mondo che con assoluta dovizia di particolari consente di ammirare da vicino alcuni dei reperti più iconici del MArTA, come quelli riferiti all’artigianato tarantino che si specializzò, a cavallo tra la seconda metà del IV e il III secolo a.C., nella produzione di lusso dei monili in oro, o nella produzione ceramica artistica con gli imponenti crateri ritrovati, ad esempio, a Ceglie del Campo, in provincia di Bari.
Nell’esposizione online il MArTA lancia anche un grande segnale rispetto alla cura e valorizzazione del patrimonio archeologico italiano. Nella sezione “Mitomania. Storie ritrovate di uomini ed eroi” sarà possibile visionare, infatti, i capolavori dell’arte ceramica magnogreca rinvenuti in scavi clandestini e oggetto di esportazioni illecite in vari museo d’oltreoceano.
Tra il 2009 e il 2010 grazie all’impegno del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, questi reperti sono tornati a casa e ora sono fruibili dal mondo.
Google Arts & Culture è uno spazio online creato per esplorare i tesori, le storie e il patrimonio di conoscenza in cui hanno creduto oltre 2.000 istituzioni culturali di 80 paesi nel mondo.
Su questo stesso motore di ricerca, disponibile gratuitamente sul web da laptop e dispositivi mobili (iOS e Android), si possono già ammirare arte, storie e meraviglie culturali di tutto il mondo, come i dipinti delle camere da letto di Van Gogh, il patrimonio di Porto Rico o i templi Maya.