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Il mondo del Cosplay al Molfest

Le novità che vedremo a Molfetta sabato 29 e domenica 30 giugno raccontate da Nicola D’Olivo, responsabile delle attività dei cosplay al festival per C.F.C. e STEP

MOLFETTA – Il prossimo weekend (29 e 30 giugno) a Molfetta (Ba) si svolgerà la prima edizione di MolFest, il festival di cultura POP, ad ingresso gratuito, voluto dal Comune di Molfetta e organizzato da STEP.

La valorizzazione del territorio con la celebrazione di varie forme d’arte, tanto spazio per le associazioni locali, oltre 100 eventi. Ospiti di grande prestigio nelle varie aree fra i quali Cristina D’Avena, Simone Bianchi, Ubaldo Pantani, Paolo Camilli e il professor Giovanni Covone. Tema del festival “Kindness” (“la gentilezza”). Non mancherà tanto colore che verrà regalato in particolare dai cosplay. Nicola D’Olivo è il responsabile delle attività dei cosplay al festival per C.F.C. e STEP. Appassionato di fumetti, manga e anime giapponesi già negli anni’90, nel 2003 entra a lavorare per Lucca Comics & Games. Nel 2011 sempre per Lucca Comics & Games acquisisce il ruolo di Cosplay Manager, cioè di responsabile delle attività cosplay e anche di Community Manager. Ha collaborato per le attività cosplay con diverse fiere di settore fra le quali San Marino Comics, Pescara Comics, FalComics, Chiavarincosplay. Con Nicola D’Olivo abbiamo parlato delle novità che vedremo per il mondo dei cosplay al MolFest e di come esso sia cambiato nel corso degli anni.

Il fenomeno dei cosplay … come è nato e come si è evoluto nel tempo?

“Il cosplay è una manifestazione di base che nasce anticamente. Si pensa sia un fenomeno degli ultimi anni, in realtà già le prime formule di cosplay si registravano nel teatro Kabuki giapponese, si identificavano già le prime formule embrionali di quello che sarebbe stato il teatro con le maschere. Negli anni ‘70 e ’80 ci furono le grandi convention americane legate a Star Trek e alla fantascienza. Quando arrivò anche Star Wars, appunto nelle convention americane si vedevano le prime persone “vestite da”, una prima sorta di Cosplay. Il vero boom fu però a metà degli anni’90 quando fra il 1995 e 1996, grazie a un anime dal nome “Neon Genesis Evangelion”, si innescò un meccanismo molto particolare, diventò moda: si parlò dei cosplay per la prima volta come fenomeno di tendenza sociale. In Giappone si vedevano infatti i ragazzini e le ragazzine che si vestivano come i personaggi di questo anime. Da qui ci fu l’esplosione. Arrivò così anche in Italia: a Lucca Comics & Games si saliva sul palco vestiti da personaggi nel 1998 e poi è stata una discesa. È così diventato un fenomeno di costume, ma anche sociale: lo spirito particolare di vestirsi da personaggio si è trasformato in un processo di socializzazione, un fenomeno che porta la socialità all’interno dei gruppi e delle compagnie. Abbiamo visto un potere che dà passione, unisce le persone. Il cosplay è anche all’interno di contesti di socialità: ci sono degli artisti italiani che vanno ad esempio negli ospedali. Il cosplay è diventato più del fenomeno di costume, un qualcosa di molto più ampio”.

Cosa vedremo al MolFest?

“La gente deve aspettarsi tanto colore e cuore, si parla di una festa. Molfetta si vestirà del suo abito più bello. Il cosplay avrà un importante compito: rendere le strade, le piazze e i luoghi iconici della città dei veri set. L’intento è far uscire di casa le persone e farle scontrare con i loro beniamini o supereroi. Il cosplay animerà la città: è un aspetto che sarà molto curato. Ci saranno dei raduni, cioè persone che si troveranno rappresentando un’intera opera, un’intera serie televisiva, un telefilm o un film. Dalla Banchina San Domenico, dopo il raduno, faremo delle parate, attività semplici ma quanto mai impattanti: vedrete dunque sfilare i cosplay per entrambi i giorni del festival. Invitiamo tutti ad assistere domenica 30 giugno alle ore 18.00 alla Banchina San Domenico al primo MolFest Cosplay Contest, la prima gara competitiva con premi. Tutti potranno partecipare, anche i bambini, visto che è prevista una sezione kids per loro. Consiglio di venire alle 17.00 perché intervisteremo degli ospiti cosplay che ho scelto personalmente in quanto pugliesi: l’idea delle nostre attività è infatti valorizzare le professionalità e i simboli del luogo. Abbiamo contattato i cosplay della Puglia per presentarsi al grande pubblico. Sarà un vero e proprio talk show in cui si parlerà del fenomeno cosplay. Il Cosplay sarà a Villa Comunale, bellissimo parco dove si ritroveranno tutte le associazioni cosplay. Torrione dei Passari, un simbolo di Molfetta molto suggestivo, sarà impiegato da un’associazione locale come backstage per fare vedere il dietro le quinte del libro e della famosa serie televisiva “Il Trono di Spade”: esporremo i costumi di scena, le spade, gli oggetti e altro. Invitiamo tutti a partecipare: tutti alla fine potranno essere immortalati sul trono con oggetti di scena”.

Qualche altra chicca?

“Ci interessa sviluppare l’area della fotografia abbinata ai cosplay: a Molfetta ci saranno fotografi nazionali che parteciperanno per immortalare i cosplay professionisti che ospiteranno in dieci luoghi suggestivi e particolari, molto iconici della città: la partecipazione è a titolo gratuito, i cosplay possono accedere al form di iscrizione sul sito www.molfest.it e prendere accordi poi per scattare foto in questi luoghi magici di Molfetta, anche qui per dimostrare un’altra sfaccettatura del cosplay che si mischia alla fotografia per valorizzare la bellezza architettonica di un luogo, il cosplay cioè come cartolina virtuale di un posto e di un territorio”.

Come vedi il mondo il mondo dei cosplay oggi?

“Non è un mondo semplice. Come tutti gli universi è fatto di personalismi e individualismi, di persone che a volte cercano di sfruttare quello che fondamentalmente è un divertimento. Deve essere anche ricollocato nella giusta dimensione. Siamo in un epoca in cui tutto è il contrario di tutto, ma ricordiamoci che il cosplay nasce come divertimento. È importante per noi vedere persone che interpretano personaggi divertendosi. Lo spirito del cosplay da esaltare è l’inclusività: il cosplay è per tutti, anche per persone che apparentemente non possono per magari limiti fisici esibirsi. A Molfetta tutti potranno farlo! All’interno della gara ci sarà infatti una piccola pausa: un’associazione locale della zona di Molfetta di genitori di figli diversamente abili, che si chiama “Apertamente”, porterà i proprio i loro figli che saliranno sul palco principale e saranno vestiti cosplay per far capire al pubblico che cosplay è un’arte ma è inclusività. Il cosplay abbatte le barriere: è un momento di socializzazione”.

Redazione Puglia News 24

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