“Caro pugliese che sei nel resto del mondo, in Canada o in Lombardia, a Chicago o a Caracas, dove la neve imbianca la Foresta Nera o in Costarica, dove il tempo rallenta il suo passo sulle sabbie assolate. In un ospedale di Londra, parlando la lingua universale del dolore, o in Africa, ricorrendo alla memoria dei nostri antenati nel tendere la mano a chi ha da offrire soltanto la sua povertà. Ovunque tu sia: sappi che qui dove sei nato c’è una comunità che non ti ha dimenticato e che non vede l’ora di poter riabbracciarti dopo la lunga, interminabile stagione del Covid.
Già, perché la distanza che corre tra noi che siamo restati e voi che siete andati si è decuplicata, centuplicata, in questi mesi. Fratelli, figli, nonni, cugini, amici, hanno dovuto rinunciare alla fisicità del ritorno, al profumo della loro terra, al calore delle guance di quei ragazzi e quelle ragazze con cui hanno corso spensierati, un tempo, per i vicoli delle nostre città.
L’associazione di Comuni “Cuore della Puglia” è nata anche per mantener vivo quell’orgoglio che voi serbate nelle strade che per voi non sono più straniere. Acquaviva, Altamura, Casamassima, Cassano, Cellamare, Corato, Gravina in Puglia, Putignano, Rutigliano, Turi, sono ancora qui che vi aspettano. Ma non è un’attesa immobile: nel frattempo tutto sta cambiando. Stiamo cercando di rendere i vostri luoghi migliori di come li avete lasciati, provando a fare in modo che nessuno sia più costretto a lasciarli.
Siamo impegnati a costruire innovazione sociale, per esempio riutilizzando tutti i terreni e gli immobili abbandonati o confiscati alla criminalità, simbolo di un’Italia che vogliamo lasciarci alle spalle. Stiamo recuperando le vecchie basole dei nostri centri storici, i teatri chiusi da una politica insipiente che non credeva più nella cultura, e quei prodotti buonissimi dei nostri contadini che adesso è la scienza a considerare elisir di lunga vita.
In questo percorso abbiamo incontrato l’Anim, l’Associazione nazionale Italiani nel mondo, guidata da Antonio Peragine, instancabile amante della nostra Nazione. Con lui, e con tutti voi, vorremmo scrivere un nuovo capitolo nella storia delle relazioni fra italiani nel mondo che sarà riaperto, trasformando il legame con la nostra identità nel seme di confronti e scambi nel segno della grande generosità per cui si è sempre distinto il nostro popolo. Abbiamo tanto da raccontarvi: di come tanti medici e infermieri qui da noi hanno combattuto ogni giorno contro il mostro invisibile e di quanto abbiamo cercato di continuare a guardare avanti costruendo progetti per il futuro dei nostri giovani.
Vi inviamo perciò questa cartolina augurale di buon 2021, nell’auspicio che davvero sia l’anno in cui potremo stringerci fino a sciogliere, nel calore dei nostri saluti di vecchi compaesani, questa estenuante lontananza”.
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