Bari

Interrogazione parlamentare su mafia a Bari

Le dichiarazioni di Paolo Lattanzio, portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera dei deputati

ROMA – “A Bari è in atto un processo di giovanilizzazione delle mafie, con le nuove leve dei clan che cercano di imporre nuovi linguaggi e nuovi codici”.

Così Paolo Lattanzio, portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera dei deputati, capogruppo in Commissione Cultura e membro della Commissione Antimafia.

Ciò che emerge dalle intercettazioni dei carabinieri, nelle indagini sull’omicidio di Michele Ranieri – avvenuto nel quartiere San Pio lo scorso 11 settembre – non lascia spazio a dubbi. A Bari, i giovani dei clan dicono di essere ‘aggomorrati’, cioè di comportarsi come i malavitosi di Gomorra”, spiega Lattanzio.

Su questo tema il deputato ha presentato una interrogazione parlamentare rivolta alla ministra degli Interni Luciana Lamorgese, per sollecitare una strategia di contrasto alle mafie, che coinvolga le associazioni e gli attori istituzionali nella costruzione di un’antimafia diffusa e partecipata, basata innanzitutto sulla prevenzione e non solo sulla repressione, da attuare nella città di Bari ed in tutte le realtà che si riconoscono in tali problematiche.

Purtroppo, l’attività messa in atto dal ministero degli Interni nello scorso Governo non ha prodotto nessun risultato, poiché ha rimarcato soltanto la necessità di un ‘controllo armato’ e di natura repressiva, a dispetto dell’esigenza e del bisogno anche di un fattore ‘educativo’ e basato sulla prevenzione”, prosegue il deputato.

Oltre al prezioso lavoro delle Forze dell’ordine e delle Procure, è necessario che il contrasto alle mafie parta dal basso, dalla dimensione quotidiana e familiare, dalle scuole e dai luoghi di aggregazione. L’attività di antimafia, infatti, è un percorso lungo e lento, in cui è fondamentale la partecipazione e il coinvolgimento di tutti. Auspico che con la nuova ministra siano messe in atto strategie differenti e più efficaci, che puntino sull’educazione alla legalità e sul contrasto preventivo e non solo repressivo alle mafie”, conclude Lattanzio.

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