Il padrone della Grande Sfida Bari è un bel ragazzone svedese che fino a qualche giorno fa non pensava nemmeno di esserci. Ma poi l’infortunio di Guy Forget ha aperto a Thomas Enqvist la strada verso Bari. Dei quattro protagonisti, era lui il più giovane.
E la sua freschezza fisica, unita a una forma invidiabile, gli ha permesso di portare a casa il titolo battendo John McEnroe in una finale molto interessante, soprattutto nel secondo set. Nonostante i 15 anni di differenza, il vecchio “Mac” si è ingegnato per trovare la chiave giusta. E nel secondo set, per lunghi tratti, c’è anche riuscito.
Sul setpoint, Enqvist gli ha stampato una terrificante risposta di rovescio, come a voler sottolineare le gerarchie. Il set si prolungava al tie-break, dove McEnroe azzeccava il punto più bello della partita, forse dell’intero weekend. Scavalcato da un pallonetto dello svedese, “Super Brat” correva all’indietro e si inventava un clamoroso rovescio spalle alla rete, stretto, che mandava in visibilio il pubblico. Ma la verità è che, oggi, Thomas Enqvist è più forte di John McEnroe.
Gli è bastato alzare il volume del suo tennis per chiudere e aggiudicarsi il trofeo, a 24 anni dal suo primo titolo ATP, conquistato proprio in Italia, a Bolzano, nell’ottobre 1992. I 400 punti destinati al vincitore, tra l’altro, potrebbero addirittura dargli la qualificazione al Masters di Londra.
La Grande Sfida Bari è terminata con la classica premiazione alla presenza delle istituzioni (sia politiche che tennistiche) e gli ambasciatori del tennis italiano, Lea Pericoli e Nicola Pietrangeli. Sorrisi, abbracci, strette di mano e tanta disponibilità per i fans accorsi al Palaflorio per un evento che di “vintage” ha soltanto il nome. Perché lo spettacolo e – soprattutto – l’umanità che queste leggende sanno trasmettere sono lontane anni luce da quelle del tennis moderno.
Si chiude qui, con un bilancio positivo, il primo esperimento de “La Grande Sfida” in un palazzetto del Sud Italia. Il pubblico ha accolto con passione l’arrivo delle quattro leggende, senza nascondere la sua preferenza per John McEnroe ma mostrando una grande affetto per tutti i partecipanti, sommersi di richieste di foto e autografi sin da quando hanno messo piede in Puglia. In fondo, “passione” è la parola chiave di un evento che ha contribuito a rilanciare la vivacità organizzativa in Italia. E forse non è un caso che la Grande Sfida Bari si sia svolta in concomitanza con l’ufficializzazione delle Next Gen ATP Finals, che dall’anno prossimo si giocheranno a Milano.
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