Tutto pronto nel capoluogo pugliese
«Ci auguriamo che la terza commissione regionale sanità entro marzo deliberi l’attivazione della rete» ha ammonito Francesco Diomede, vice presidente nazionale della Favo (Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia) durante il convegno dal titolo “Rete Oncologica Pugliese (ROP)…una realtà”, svoltosi questa mattina presso l’Irccs “Giovanni Paolo II”, consapevole che la gestione reticolare delle malattie neoplastiche ha sì trovato la sua bussola, ma necessita di essere ancora instradata per evitare passi falsi.
Proprio a Diomede è stato recapitato un plauso da parte del Governatore Michele Emiliano che, assente per concomitanti impegni istituzionali, ha esaltato per iscritto il ruolo del volontariato nel percorso di costruzione e messa a punto della rete. «Questo è un momento particolarmente bello ed emozionante per me e per tutta la comunità pugliese. Voi, associazioni, siete state e continuerete ad essere gli interlocutori privilegiati di questo processo, insieme ai professionisti, agli operatori e ai medici- ha scritto Emiliano- Da parte mia, quello che posso promettere, è che non verrà mai meno l’impegno per una politica che faccia del diritto alla salute uno dei temi fondamentali dell’agenda pubblica»
«La peggiore delle reti sarà sempre migliore di una rete che non c’è». È stato questo il refrain della giornata intonato prima dal Direttore generale Antonio Delvino, poi rimarcato dal Direttore del Dipartimento Salute Regione Puglia, Giovanni Gorgoni, entrambi motivati a mettere l’organizzazione dell’oncologia su binari innovativi, al fine di ottimizzare il percorso diagnostico, terapeutico ed assistenziale del paziente, razionalizzare l’impiego di risorse umane e materiali e superare la frammentarietà delle prestazioni sanitarie in ambito oncologico tramite la condivisione di protocolli all’interno della Rete.
Durante il convegno, occasione per celebrare la prima uscita pubblica del documento di avvio del modello organizzativo e dei principi di funzionamento generali della Rete Oncologica Pugliese, Gorgoni ha polarizzato l’attenzione sull’analisi epidemiologica finalizzata a qualificare il bisogno assistenziale dei pazienti e sulla struttura della rete regionale improntata sul modello piemontese. «L’articolazione della rete è essenzialmente la seguente: Consulta Oncologica Regionale con compiti di indirizzo strategico e di verifica; Unità di Coordinamento Della Rete (Ucoor) cui compete la gestione operativa delle attività e delle risorse finanziarie specificamente attribuite dalla Consulta Oncologica Regionale e che ha sede presso l’IRCCS Oncologico di Bari, già individuato dalla regione come “Centro di Riferimento Oncologico Regionale; Dipartimenti Integrati di Oncologia (DIOnc), titolare della regia/coordinamento di tutte le attività oncologiche di area medica, chirurgica; Unità Oncologiche individuate dal DIOnc, erogatrici di prestazioni oncologiche appropriate sul territorio; Centro di Orientamento Oncologico (COrO) con compiti di informazione ed accoglienza dei nuovi pazienti oncologici, amministrativo-gestionali e di supporto al percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale» ha delineato Gorgoni, precisando che il documento è destinato a completarsi nei mesi e negli anni successivi degli atti di costituzione e regolamentazione operative della ROP, oltre che della programmazione annuale disposta dagli organismi di rete.
Non ostacoleranno l’attivazione della rete né, del resto, faranno mancare le rispettive proposte, i consiglieri regionali che hanno preso parte all’incontro: Marco Lacarra, Antonella Laricchia e Luigi D’ambrosio Lettieri, tutti concordi sulla pregevole fattura del documento, ma anche sulla necessità di condividerlo con la politica per portare a casa un risultato utile a tutelare gli interessi dei pazienti. Parzialmente in disaccordo l’intervento del consigliere Ignazio Zullo: «Come si fa a preparare un dettagliato documento senza indicare quali sono le risorse che mettiamo in campo e in quali tempi?».
Suggerimenti e consigli sono giunti anche da Silvana Leo, Coordinatrice, Regione Puglia, Società. Italiana di Oncologia Medica (AIOM): «L’AIOM ha lo scopo di realizzare una sanità che garantisca uguali diritti per tutti i pazienti. Per fare ciò dobbiamo valutare però anche l’appropriatezza delle strutture sanitarie oltre che dei dati epidemiologici e le associazioni di volontariato su questo hanno una marcia in più». Sulla stessa lunghezza d’onda gli interventi di altri rappresentanti del volontariato pugliese.
A margine, Delvino ha scelto il palcoscenico del convegno per l’appello più vibrante: «Ben vengano le proposte di tutti purché non si trasformino in veti, altrimenti i 13 anni di attesa per la ROP non solo sono presto spiegati, ma potrebbero prolungarsi ad oltranza».
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