Lo conferma un nuovo studio
TARANTO – “La salute degli abitanti di Taranto è ben più a rischio di quella di coloro che vivono altrove. L’inquinamento ambientale nella città ionica, prodotto in maggior parte dagli stabilimenti dell’Ilva, si conferma infatti elemento di grave pericolosità”, lo dice l’onorevole Vincenza Labriola, capogruppo per il Gruppo Misto in commissione Lavoro alla Camera dei Deputati, commentando i risultati dello studio “Angiogenic activity in vivo of the particulate matter (PM10)” , pubblicato sulla rivista scientifica Ecotoxicology and Environmental Safety , che osserva le risposte biologiche a dosi variabili di Pm10 industriale.
“Lo studio, condotto da componenti e da ex componenti di ARPA Puglia, dall’Università di Bari e dall’Istituto Tumori Giovanni Paolo II, accerta scientificamente come la tossicità del Pm10 di Taranto sia superiore a quella di altre località – prosegue Labriola – , e conferma altresì una maggiore reazione biologica nel momento del contatto tra le polveri prelevate a Taranto e l’embrione di un uovo di pollo. L’inquinamento interviene dunque sul funzionamento del nostro corpo, danneggiandolo, a Taranto più che altrove. Di fronte a tutto questo le istituzioni continueranno ad auspicare un aumento di produzione dell’Ilva, augurando all’acciaieria lunga vita? Quel che è certo è che ad accorciarsi sarà la vita di coloro che respirano quotidianamente un’aria decisamente malata”.