Lecce, Brandi su morte clochard: “Non avremmo potuto far nulla”

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“Dino non era in carico ai Servizi Sociali”, precisa l’assessore Nunzia Brandi che assicura: “A fine mese apriremo Masseria Ghermi”

logo comune LecceLECCE – Sono profondamente addolorata per la scomparsa del povero Dino. Quanto accaduto ieri rappresenta una sconfitta per tutti noi. Per questo posso assicurare sin d’ora tutto il mio impegno affinché queste vicende non debbano ripetersi mai più. Come Amministrazione, purtroppo, non eravamo a conoscenza della situazione di quest’uomo per il semplice fatto che Dino non è mai stato in carico ai Servizi Sociali che come è noto monitorano ogni giorno decine e decine di persone senzatetto e senza fissa dimora. Dino non ha mai richiesto un alloggio popolare per trovare una confortevole dimora e il suo nome non faceva parte nemmeno dell’elenco, fornitoci dalla Polizia Ferroviaria, di uomini e donne che abitualmente dormono all’interno della stazione. Ma non solo perché Dino ha sempre rifiutato l’accoglienza notturna offertagli dalla Caritas diocesana, così come ci ha riferito il direttore della struttura.

Siamo sempre pronti ad accogliere e a dare un aiuto alle persone che si trovano in difficoltà che vivono nella nostra città ma in questo caso non avremmo potuto far nulla per una libera scelta di Dino.

Ad ogni buon conto posso assicurare che entro la fine di questo mese verrà aperta la Masseria Ghermi, il “Centro di accoglienza per persone senza fissa dimora: progetto Koinè” ubicato in via Adriatica e destinato ad accogliere persone senza dimora ed ex-detenuti avviati a un percorso di inserimento sociale. L’immobile fa parte dei beni confiscati alla mafia trasferiti dall’Agenzia del Demanio al patrimonio indisponibile del Comune di Lecce.
Grazie a questa struttura potremo dare risposte concrete ad alcune persone che vivono quotidianamente situazioni di disagio.