Nell’ambito di SEI Festival di Coolclub l’artista presenterà i suoi grandi classici e i brani del suo nuovo album
LECCE – Domenica 13 agosto (ore 22 – ingresso 22 euro in prevendita solo su Dice.fm – 25 euro al botteghino – info 3331803375 – www.seifestival.it) nel Chiostro dei Teatini a Lecce la diciassettesima edizione del SEI Festival di Coolclub, in collaborazione con l’amministrazione comunale nel cartellone di LecceInScena, accoglie una tappa del nuovo tour di Nada con uno spettacolo rock ma al contempo intimo e profondo. Cantante, attrice, scrittrice, protagonista assoluta della musica e della cultura italiana da decenni. In una sola parola: artista. Nada presenterà i suoi grandi classici (“Amore Disperato”, “Senza un Perché”, “Ma che freddo fa”, solo per citarne alcuni) e i brani del suo nuovo album “La paura va via da sé se i pensieri brillano”, uscito il 7 ottobre 2022 per La Tempesta – Santeria / Audioglobe. Dieci brani, profondi ed essenziali, interamente scritti e composti da Nada e che descrivono la continua evoluzione stilistica di quest’artista senza compromessi e senza tempo. Nada affronta i sentimenti che infuocano la sua anima, con un lavoro di introspezione continuo, ma è anche sferzante nella sua indignazione per un mondo sempre più indifferente e disumano. Gioia, inquietudine, amore, paura; lo Ying e Yang che alberga in tutti noi, messo a nudo e offerto in un rito laico di condivisione. È riconoscibile, autentica, con testi immediati e senza abbellimenti, che vanno al cuore, all’essenziale. È rock nell’anima, nell’attitudine, nel suo essere controcorrente, da sempre e per sempre. E lo è nel suono, che anche in questo nuovo capitolo della sua discografia Nada ha affidato alle mani e ai cursori di John Parish, che nell’album non solo produce ma suona quasi tutti gli strumenti. Il produttore inglese, già noto per le sue collaborazioni con PJ Harvey, Eels, Giant Sand, Tracy Chapman, è perfettamente in sintonia con l’artista e così come per i precedenti “È un momento difficile tesoro” (2019) e “Tutto l’amore che mi manca” (2004), riuscendo a trasporre le visioni musicali di Nada in arrangiamenti perfetti nel calzare i suoi testi ipnotici.
Protagonista assoluta della musica italiana da decenni, la determinazione di Nada nelle scelte artistiche e nella loro indipendenza, la ricerca del creativo e appagante ostinatamente controcorrente è diventata una delle caratteristiche della sua arte. Le collaborazioni e le esperienze maturate di una carriera come la sua sono tantissime. Musica, teatro, televisione, scrittura. Dall’incontro con Piero Ciampi nel 1973 – sodalizio che porterà alla realizzazione di tre album tra il 1973 e il 1976, ne esce consapevole della propria forza e della direzione da seguire – a quello col teatro con maestri come Giulio Bosetti, Dario Fo, Marco Messeri. Nella lunga carriera musicale ci sono le partecipazioni a molti Sanremo, le canzoni in cima alle classifiche e i progetti artistici che hanno ottenuto riconoscimenti importanti. Ha composto alcuni dei grandi successi italiani divenuti internazionali, come “Amore Disperato” e “Senza un Perché”, quest’ultima riscoperta grazie all’inserimento all’interno della colonna sonora della serie TV “The Young Pope” di Paolo Sorrentino, un successo mondiale distribuito in oltre centoquaranta paesi. Con la pubblicazione di cinque libri, Nada si è imposta anche come scrittrice sensibile e schietta. La sua vita è diventata prima il romanzo “Il mio cuore umano”, poi un film, “La bambina che non voleva cantare” con la regia di Costanza Quatriglio, trasmesso da Rai 1 nel 2021 con grande riscontro di pubblico e critica.
Mercoledì 16 agosto (ore 22 – ingresso 15 euro – prevendite solo su Dice.fm) al Castello Aragonese di Castro dopo l’apertura affidata a In Arte Gianfreda arriva l’inconfondibile stile del cantautore Dente. Dopo la militanza come chitarrista in formazioni rock/new wave, nel 2006 inizia la sua esperienza solista con “Anice in bocca”, un disco che contribuisce a definire la via italiana al pop lo-fi. La poetica di Dente viene portata a compimento nei dischi successivi, riconosciuti cult della nuova canzone italiana anni 2000 (“Non c’è due senza te”, “L’amore non è bello” e “Io tra di noi”). Nel corso degli anni prosegue la sua esplorazione verso dimensioni sonore sempre meno connotate dall’estetica lo-fi e sempre più improntate a un cantautorato classico e consapevole. Nel 2023, Dente torna sulle scene con un disco prodotto da Federico Nardelli. Anticipato dal singolo “La vita fino qui” feat Post Nebbia, ad aprile è uscito infatti “Hotel Souvenir”, un luogo immaginario, una malinconica e un po’ malconcia stanza dei ricordi a cui si impara a voler bene con il tempo.
Ideato, prodotto e promosso da Coolclub, il SEI è realizzato con il sostegno del Fus – Fondo unico dello spettacolo del Ministero della Cultura e della Regione Puglia, il patrocinio della Provincia di Lecce e dei Comuni di Lecce, Corigliano d’Otranto, Castro, Castrignano de’ Greci e Melpignano e del Distretto Produttivo Puglia Creativa con il supporto di Vini Garofano e in collaborazione con Core a Core – Castello Volante, Dice.fm e altre realtà pubbliche e private. Fino al 16 agosto il SEI porterà in giro per il Salento il suo viaggio musicale tra rock, punk, musica d’autore, sperimentazione, elettronica, suoni del Mediterraneo e ritmi in levare con il claim My Desire.
Il manifesto d’artista di questa edizione, sul claim “My Desire”, è stato ideato e realizzato da Massimo Pastore. Nel 1947, l’artista francese Henri Matisse, con la tecnica del papiers decoupès, realizza un Icaro che non vola verso il sole come nel mito greco ma fluttua in un cielo stellato e “canta” la gioia di vivere. Da questa suggestione, l’illustratore è partito per disegnare il manifesto della diciassettesima edizione. Questo nuovo Icaro, però, si trasforma ricordando le poderose mura e le antiche torri di castelli e palazzi che, ogni anno, ospitano concerti e appuntamenti del Festival. Desiderio è una parola semplice ma complessa. Tutti sanno cos’è ma è difficile darne una definizione precisa. Anche la sua etimologia è controversa ma rimanda alle stelle (“sidera” in latino) e all’attesa.