Lecce, Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo – F@Mu 2023

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Domani, nel Parco Archeologico di Rudiae, visita guidata gratuita per adulti, bambine e bambini dai 4 ai 12 anni. Il 14 e 15 ottobre torna Conversazioni sul futuro

LECCE – Nel Parco Archeologico di Rudiae a Lecce continuano i week end di visite guidate ed eventi speciali alla scoperta della città prima messapica (VII sec. a.C.) e poi romana (III sec. a.C.), nota soprattutto per aver dato i natali al padre della letteratura latina Quinto Ennio (239-169 a.C.). Domenica 8 ottobre alle 17 (evento sold out), in occasione della Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo – F@Mu 2023, la visita guidata sarà gratuita per adulti, bambine e bambini dai 4 ai 12 anni. A tutte le partecipanti e i partecipanti sarà consegnato un taccuino di Diario di una schiappa offerto da Editrice Il Castoro, testimonial F@Mu 2023.

Sabato 14 e domenica 15 ottobre il Parco Archeologico, in occasione della decima edizione del festival Conversazioni sul futuro, ospiterà due presentazioni con la giornalista Valentina De Poli (già direttrice di Topolino) e con l’archeologo Paolo Giulierini (direttore dal 2015 del Museo Archeologico Nazionale di Napoli). I due appuntamenti si apriranno (sabato alle 15 e domenica alle 11 – ingresso e prenotazione obbligatoria 3491186667 – 3495907685) con le visite guidate gratuite a cura degli archeologi di ArVa Srl.

Dopo la visita, sabato, alle 16 (ingresso libero) Valentina De Poli presenterà “Un’educazione Paperopolese. Dizionario sentimentale della nostra infanzia” (Il Saggiatore). La giornalista dialoga con Fausto Vitaliano (autore di fumetti e cartoni animati per Disney e Rainbow) e Stefano Cristante (docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi, Università del Salento). Da novant’anni gli albi a fumetti di Topolino sono parte integrante dell’immaginario di milioni di italiani. Valentina De Poli, che della rivista è stata prima assidua lettrice per poi diventarne redattrice e infine direttrice, racconta la sua lunga storia d’amore con il mondo dei Paperi e dei Topi. Di avventura in avventura l’autrice conduce il lettore attraverso i corridoi e le scrivanie degli autori che hanno scritto e disegnato i nostri beniamini, facendoci rivivere da tutti i punti di vista l’epopea del giornalino più amato d’Italia e della sua infinita galassia di personaggi. Un’educazione paperopolese è il diario personale e collettivo del sogno a colori di un paese intero. Un’opera sulla nostra infanzia e i suoi eroi, e su come ci hanno fatto diventare quelli che siamo oggi: un ritratto unico delle piume e delle code che, sotto a giacche eleganti, tailleur e cravatte, portiamo ancora oggi tutti i giorni con noi.

Domenica 15 alle 12, sempre dopo la visita, Paolo Giulierini, dialogando con l’archeologo e professore emerito dell’Università del Salento Francesco D’Andria e con la giornalista Ilaria Marinaci, parlerà del suo recente volume “L’Italia prima di Roma. Sulle tracce degli antichi popoli italici” (Rizzoli). Il nostro Paese ci appare il più delle volte come l’erede per eccellenza della civiltà romana. Non c’è nulla di più vero, ma se ci mettessimo in viaggio percorrendo l’Italia da nord a sud scopriremmo che prima ancora che Italiani siamo stati Italici: in ogni regione la toponomastica, i monumenti, i reperti archeologici, le tradizioni etnografiche, persino le abitudini alimentari e culinarie raccontano la storia di popoli antichi che a partire dall’Età del ferro si sono frequentati, confrontati, scontrati. Giulierini presenta gli Italici che siamo stati, ne approfondisce il rapporto con il territorio, le modalità insediative, la religione, la lingua e la scrittura, senza tralasciare il fondamentale incontro con i Romani e quello che ne è seguito.

Gli scavi archeologici, avviati sin dalla seconda metà dell’ottocento grazie al Duca Sigismondo Castromediano con la direzione di Luigi De Simone, hanno riportato alla luce aree di necropoli, tombe ipogee scavate nella roccia, porzioni delle fortificazioni messapiche, oltre a tratti di strade basolate, luoghi di culto ed edifici pubblici di età romana. Al centro dell’insediamento si conserva l’Anfiteatro romano, costruito durante il regno dell’imperatore Traiano (98-117 d.C.) e riportato alla luce recentemente. Lecce può vantare, infatti, due anfiteatri romani a distanza di pochi chilometri: quello di Lupiae in Piazza Sant’Oronzo, nel cuore della città, e quello dell’antica Rudiae, nelle campagne alle porte del capoluogo salentino sulla via per San Pietro in Lama. Durante le visite sarà ricordata anche la figura di Otacilia Secundilla, una giovane donna romana vissuta duemila anni fa che, con la sua opera filantropica ha donato le economie proprio per la costruzione dell’Anfiteatro. Rudiae è uno dei siti archeologici più importanti del Salento, oggi fruibile grazie al partenariato pubblico-privato per la promozione e valorizzazione stipulato tra la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce e A.R.Va srl – spin off dell’Università del Salento, anche sulla base di un preventivo accordo tra la stessa Soprintendenza e il Comune di Lecce. Info e prenotazioni parcoarcheologicorudiae.it

LA VISITA
Il percorso di visita di Rudiae prende avvio dall’area di Fondo Acchiatura. Qui è possibile visitare le strutture archeologiche messe in luce nel corso dei vecchi scavi degli anni ’50, ovvero le due strade basolate ortogonali, il luogo di culto e l’ipogeo ellenistico, al quale non è possibile accedere. Dopo aver visitato i resti archeologici di Fondo Acchiatura, il percorso prosegue sul lato nord dove un varco nel muro a secco consente un’affascinante veduta dall’alto dell’anfiteatro al quale si accede mediante una rampa di scale in acciaio situata in corrispondenza dell’ingresso sud del monumento; il sito è parzialmente fruibile anche per persone con disabilità motoria, poiché è presente un percorso semi-sterrato lungo il lato est che, attraverso una rampa in terra, permette di scendere nell’anfiteatro dall’ingresso nord. La visita, supportata dal virtual tour su tablet e da pannelli con foto, ricostruzioni virtuali e illustrazioni grafiche, permetterà di scoprire tutte la fasi di vita e monumentalizzazione dell’area, a partire dall’Età messapica, quando fu realizzata la cisterna (lacus) per la raccolta delle acque meteoriche, fino ad arrivare alla costruzione dell’anfiteatro nei primi anni del II sec. d.C., durante il regno di Traiano. In seguito, si risale dalla rampa in terra e da lì si percorre la stradina perimetrale che consente una vista stupenda del settore ovest, dove è possibile osservare la stratificazione delle strutture del lacus, dell’anfiteatro e del muretto a secco ottocentesco, impreziosita dalla presenza degli ulivi. Oltre agli aspetti archeologici, il sito, distante dall’inquinamento acustico della città, è caratterizzato da un silenzio suggestivo, interrotto solo dal frinire delle cicale, e dagli aromi delle presenze botaniche mediterranee (timo, rucola a fiori bianchi, orchidee, ecc.), in grado di sviluppare molteplici percezioni sensoriali.

Il Parco Archeologico di Rudiae dista da Lecce circa 3 km in direzione sud-ovest. L’ingresso al Parco, dotato di un parcheggio interno nell’area di Fondo Acchiatura, è situato in Via A. Mazzotta (40°19’55.6″ N 18°08’46.3″ E), di fronte all’IISS Presta Columella. Per la visita (della durata di circa un’ora) si consigliano scarpe comode, copricapo/cappellino e acqua.