Il gruppo è stato protagonista di una lezione lo scorso sabato.
LECCE – Gli studenti del Galilei-Costa non sono certo nuovi a partecipazioni eccellenti (ricordiamo tra gli ultimi: Franco Di Mare, Riccardo Luna, Alessandro Rimassa, Teresa Mannino, Ficarra e Picone, etc.) ma la “lezione” tenuta sabato scorso nella prestigiosa Sala Dante della scuola (inserito nel programma di Medimex Kids) ha lasciato un segno indelebile in tutti i presenti, i tre “prof” d’eccezione, Nandu Popu, Terron Fabio e Don Rico dei Sud Sound System hanno letteralmente “spaccato”, per usare un termine caro ai giovani. Due ore intense in cui, sotto l’abile guida e moderazione del giornalista Dario Quarta e con la preziosa partecipazione di Papa Leu, il trio salentino ha tenuto una cattedra partecipata come poche. Un’esempio di “classe capovolta”? Diciamo pure di “scuola sottosopra”.
I tre prof alternativi hanno parlato di origini (loro e delle famose “radici ca tieni”), della terra (come non discutere degli ulivi martoriati), di quanto sia importante essere sognatori (ma anche di tradurre i sogni in realtà), di coraggio (nell’osare, sperimentare, mettersi in gioco), di innovazione (nella musica e nei linguaggi, ma anche nel modo di fare scuola) e di rivoluzione. Tutte parole chiave o keywords, a pensarci bene, totalmente condivise tra il sss_3_sm.jpgpotente e storico gruppo salentino e la poliedrica scuola leccese; forse è per questo che la giornata è risultata particolarmente esplosiva. I punti in comune tra i Sud ed il Galilei-Costa sono tanti, basti pensare ai progetti come “Res Publica Salentina”, “Salento EcoDays”, “Dieta Med-Italiana” e le innumerevoli start up giovanili nate e condotte nelle aule (e fuori) dell’importante palazzo in centro città.
Di sicuro non è mancato il tema centrale della musica, sia come espressione artistica che, soprattutto, come strumento di comunicazione del pensiero, di traduzione e creazione di emozioni, di riscatto e di denuncia sociale, sottolineando e facendo cogliere ai ragazzi i possibili paralleli tra il loro reggae rivisitato e la nascita del blues, del folk e degli antichi canti di tradizione salentina. Sono poi bastate le prime note a cappella della band nell’accenno di brani come “Le radici ca tieni”, “Casa mia” e “Sciamu a ballare” per infiammare l’intera giovane platea e per accendere il canto dei ragazzi che ad ogni brano ha totalmente affiancato e addirittura sopraffatto le voci di Nandu, Fabio e Rico. A seguire autografi e selfie a go go. Qui alcune foto.
Il Medimex è il Salone dell’innovazione musicale, un appuntamento rivolto al pubblico e agli addetti ai lavori che dal 2011 ospita negli spazi della Fiera del Levante grandi nomi della musica italiana, gli artisti più interessanti della scena europea, i protagonisti del mercato nazionale e internazionale, i media del settore e le istituzioni culturali. Mentre il progetto Medimex Kids, unico in Italia, avvicina i più giovani alla musica e favorisce il contatto diretto con i protagonisti della scena pugliese e italiana. Questa seconda edizione ha portato la musica in 17 scuole pugliesi e ha coinvolto 10mila studenti tra i 10 e i 18 anni. È realizzata in collaborazione con la cooperativa sociale di Bari “I bambini di Truffaut”, il laboratorio urbano “Ex Fadda” di San Vito dei Normanni e “Officine della Musica” di Lecce. Quest’ultima rappresentata nell’incontro al “Galilei-Costa” dall’assessore alle politiche giovanili di Lecce Alessandro Delli Noci e da Osvaldo Piliego, entrambi presenti e partecipi all’incontro.