Il Consigliere comunale di Lecce città del Mondo, Antonio Lamosa, interviene nel dibattito sul turismo innescato dalle dichiarazioni di Flavio Briatore: “Se il Salento non si attrezza e non guarda avanti tra pochi anni rischia di avere una implosione”
LECCE – “Chi, come Blasi o altri, non ha studiato nessun modello di economia, oggi si azzarda a commentare dichiarazioni rilasciate da quanti hanno saputo trasformare aridi territori in parchi turistici ambiti da tutto il mondo creando nuova occupazione.
E’ sufficiente andare a fare un giro per le varie strutture ricettive presenti a Porto Cervo per accorgersi che molti lavoratori sono di origine pugliese, calabrese, siciliana, lucana e campano, napoletani.
Si riempiono la bocca parlando di turismo culturale nel rispetto del territorio, ma la verità è che se il Salento non si attrezza e non guarda avanti tra pochi anni rischia di avere una implosione.
Ma come si permettono costoro a far scappare imprenditori per il semplice fatto che questi ultimi hanno affermato di aver fatto economia in giro per il mondo?
Si, è vero, parliamo di un target destinato solo ai ricchi e ai benestanti, ma non bisogna scordare che questo segmento turistico sviluppa un significativo indotto, a cascata sull’intero territorio.
Invito Briatore ad investire sulle marine leccesi, in particolar modo su San Cataldo. Sono ben lieto di accogliere chiunque voglia mettere a disposizione competenza, professionalità e danaro per riqualificare o dare nuovo impulso al nostro territorio.
Per “fortuna” dei leccesi e dei salentini chi si appresta a fare la prossima campagna elettorale a Lecce nel 2017 e al Parlamento italiano nel 2018 non ha alcuna cognizione su come si possa sviluppare un territorio danneggiato da politiche antieconomiche o – nel migliore dei casi – inconcludenti e raffazzonate. Emblematico l’esempio delle zone franche individuate dalla Regione Puglia e rimaste non solo franche ma vuote come la loro preparazione socioeconomica e culturale.
E allora braccia aperte a chi ha voglia di fare – salvaguardando ovviamente i vincoli paesaggistici – e non a chi è bravo solo a vincere la gara delle critiche e della demagogia spicciola. Naturalmente tutti coloro i quali hanno ruoli di responsabilità dovranno fare la propria parte, soprattutto puntando ad alleggerire le procedure burocratiche e ad “accompagnare” significativi sgravi fiscali per le aziende”.