“Da PSI esempio di politica autoreferenziale che non dialoga con i territori”
Quella che si rivelerà un’opera con enormi ripercussioni sul nostro ambiente, la nostra salute e la nostra economia a vocazione turistica, siamo certi che debba essere al centro del dibattito politico cittadino leccese. Questo perché, chiunque abbia lungimiranza sia politica che umana, non può in alcun modo sottrarsi al confronto con quella che realisticamente potrebbe diventare una realtà nel nostro territorio.
Apprendiamo dalla stampa, dunque, che il PSI, sia regionale che nazionale, si dichiara favorevole alla realizzazione di TAP a San Foca.
In barba ai documenti sottoscritti nel 2014 dall’allora classe dirigente del partito leccese che, lucidamente ricordava a chi si sente portavoce del progresso che “Le forme di progresso e di modernità sono cambiate nel corso degli ultimi decenni. Oggi le attività volte alla tutela del mondo in cui viviamo e del modo in cui viviamo rappresentano l’opportunità principale per quella parte di pianeta che ha già vissuto fasi di industrializzazione e post-industrializzazione.”
Questo è l’esempio di quella politica nazionale che non dialoga con i territori ed, addirittura, dice l’esatto contrario dei suoi stessi referenti. Questo è l’esempio di politica autoreferenziale, la stessa che ha permesso a TAP di approdare, nel silenzio, a San Foca, rendendo inermi le istituzioni.
Il PSI, intanto, pochissimi giorni fa, si era apertamente schierato con il candidato a sindaco di Lecce Delli Noci.
Ci chiediamo come Delli Noci possa tollerare nella sua compagine un partito che si fa beffe dei suoi dirigenti provinciali e dell’intero territorio e di un documento condiviso e sottoscritto da una segreteria provinciale.
Delli Noci, che dichiara che nel suo programma i temi trasversali sono “salute e lavoro” non si è ancora espresso sulla questione TAP che, sebbene non di pertinenza del Comune di Lecce, ha visto schierarsi contro la quasi totalità di sindaci leccesi.
Non sarebbe ora di sbilanciarsi e prendere posizione piuttosto che restare nel limbo per cercare di accaparrare consensi con la scusa della “trasversalità”?
Non è lui ad essere convinto che “una progettazione condivisa sia più efficace di un’azione isolata?”
Come definisce il documento venuto fuori dall’azione isolata del PSI che non ha tenuto in considerazione i suoi dirigenti leccesi?
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