Nel molo turistico di San Foca i finanzieri, impegnati in un’attività di controllo economico del territorio, finalizzato all’attivazione di specifici interventi ispettivi per contrastare i fenomeni evasivi posti in essere mediante fittizie intestazioni di beni o disponibilità a soggetti diversi dal reale possessore o a società di comodo, ovvero attraverso distrazioni di beni aziendali per finalità personali, notavano accedere in porto un gommone oceanico, condotto da un uomo.
Dopo le operazioni di attracco, il gommone veniva immediatamente alato su un rimorchio, per essere trasportato altrove. I militari si avvicinavano allo scopo di procedere all’identificazione del conducente ed al rilevamento dei dati tecnici di quell’imbarcazione. Ma in quel frangente, in modo repentino, l’uomo gettava in mare il proprio cellulare. La circostanza insospettiva i finanzieri, che decidevano di ispezionare il gommone. In effetti, occultati nei gavoni di bordo le Fiamme Gialle leccesi rinvenivano dieci voluminosi involucri contenenti marijuana, per un peso complessivo di oltre sessanta chilogrammi.
In un ulteriore vano, poi, venivano rinvenuti e sequestrati tre fucili kalashnikov, tutti completi di caricatore ed uno
dotato pure di baionetta e ben duecento cartucce. Procedevano dunque all’arresto di P.G., leccese e con precedenti per reati fiscali, di 48 anni. In una seconda operazione condotta nella medesima giornata, poi, i finanzieri accedevano in una abitazione rurale sita nelle campagne di Torre Chianca, poiché transitandovi nei pressi avevano notato nel cortile esterno la presenza di alcuni soggetti che apparivano intenti in una animata discussione. Ritenuto che quell’alterco in corso potesse ulteriormente degenerare, i militari decidevano di intervenire ma, nel momento in cui si qualificavano, uno dei soggetti presenti si dava alla fuga.
Questi veniva raggiunto, bloccato e quindi identificato, unitamente agli altri presenti, tutti di nazionalità albanese
ed alcuni con precedenti per reati in materia di stupefacenti. La circostanza induceva i militari a richiedere l’ausilio di una unità cinofila antidroga e ad ispezionare, dunque, l’abitazione. Ed in effetti “Grappa”, questo è il nome del finanziere a quattro zampe, fiutava all’interno della cuccia di un cane la presenza di droga. Occultati al suo interno le Fiamme Gialle rinvenivano sei pani di eroina, per un peso di oltre tre chilogrammi. In arresto venivano tratti K. H., di 28 anni e G. E. di 34 anni, entrambi albanesi, cui era riconducibile l’occupazione di quell’abitazione.
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