Il progettista olandese della ciclabilità
LECCE – Su invito della associazione politica “Una buona storia per Lecce”, in questi giorni è a Lecce il progettista olandese Rob van der Bijl, esperto pianificatore dei trasporti e della mobilità sostenibile e componente del Dutch Cycling Embassy*. Accompagnato dai ciclisti urbani Anna Siviero, Enzo Orlando, Gianfranco Quarta e Francesco Suriano ieri ha incontrato il sindaco Salvemini a Palazzo Carafa per confrontarsi sulla realtà e le potenzialità di sviluppo della mobilità sostenibile nel Comune di Lecce. L’incontro è stato cordiale e proficuo,
Il sindaco Salvemini, a margine dell’incontro, ha manifestato la volontà di organizzare iniziative in città per onorare la Settimana europea della mobilità, che si terrà dal 16 al 22 settembre, e di farlo coinvolgendo le associazioni che promuovono la ciclabilità.
“Per comprendere come migliorare i percorsi ciclabili, e in generale come rendere preferibile lo spostamento in bicicletta in città, partiremo dal confronto con chi già oggi utilizza la bici a Lecce nonostante le difficoltà. Abbiamo tutto l’interesse a promuovere la diffusione della cultura del ciclismo urbano, ma per non correre il rischio di essere velleitari dobbiamo progettare percorsi e interventi partendo dalle scuole, dai luoghi di lavoro più frequentati, dalle zone della città in cui sono concentrati servizi pubblici come la stazione, l’ospedale, l’Università“.
Secondo Rob van der Bijl Lecce ha tutte le caratteristiche per incrementare sostanzialmente il traffico ciclistico, a vantaggio della salute e della qualità della vita dei cittadini, riducendo l’utilizzo dell’autovettura privata in ambito urbano. Da parte sua ha suggerito che “occorre creare una comunità di cittadini e di professionisti della ciclabilità e creare una narrazione giornaliera della ciclabilità come modalità di trasporto del futuro. La bicicletta deve essere intesa come mezzo di locomozione per raggiungere la scuola, il luogo di lavoro, per fare shopping o semplicemente per svago, per tutte le fasce di popolazione, con particolare attenzione alle fasce deboli. Tutto questo si può realizzare con piccoli interventi progressivi che rendono la ciclabilità conveniente ed attrattiva, inseriti in una pianificazione di medio termine della mobilità sostenibile. Nella prima fase è prematuro pensare di attuare interventi costosi e complicati, mentre è necessario pensare ad interventi mirati per permettere ad un numero sempre maggiore di cittadini di usare la bicicletta come mezzo di locomozione per i normali spostamenti quotidiani, presupposto indispensabile anche per rendere la ciclabilità più sicura“.