“Garantire parità di trattamento su tutti i territori serviti da FSE”
LECCE – “È necessario dare parità di trattamento a tutti i territori pugliesi serviti da FSE. Fino ad oggi il Salento è stato considerato l’ultima ruota del carro, con una notevole differenza nella qualità del servizio rispetto a Bari. Una situazione che non possiamo più accettare e che sta causando enormi disagi al personale e ai viaggiatori salentini”. Lo dichiara il consigliere del M5S Antonio Trevisi, che denuncia i problemi del servizio ferroviario nella sezione di Lecce derivanti dalla carenza d’organico del personale viaggiante e di macchina sui mezzi delle FSE e dalle recenti disposizioni in materia di sicurezza ferroviario
“I viaggiatori – continua Trevisi – si trovano ad affrontare quotidianamente un’odissea con tempi di percorrenza lunghissimi. A causa della carenza di personale si viaggia a 50 km/h perchè su diversi treni non si riesce a garantire il doppio conducente per elevare la velocità a 70 km/h, così come previsto dal decreto ANSF 1/2016 . In molti casi il capotreno deve supplire alla mancanza del secondo macchinista presenziando la cabina, venendo così distolto dalle sue normali attività. Una situazione che causa anche un aumento esponenziale dell’evasione tariffaria, con ripercussioni negative sugli introiti della società stessa e una tendenza a peggiorare l’indice costo/ricavi di riferimento nella normativa del TPL”.
Alla carenza di personale bisogna aggiungere la mancanza di mezzi ferroviari. Attualmente Lecce dispone di sole 13 macchine (11 vecchie FIAT e 2 ATR) a fronte delle 21 previste in origine dal turno mezzi.
“Una situazione che già da tempo causa la soppressione di corse – continua il pentastellato – come sulla linea Maglie – Otranto, dove si sta andando verso la soppressione del servizio su alcune linee. L’indifferenza nei confronti di queste problematiche non può essere più accettata dai lavoratori, già provati da turni massacranti. Per questo – conclude – mi farò portavoce delle loro istanze in commissione trasporti. Le conseguenze di un mancato intervento a lungo andare potrebbero risultare drammaticamente irreversibili per l’intero Salento.