Il Museo Archeologico Nazionale di Taranto tra i vincitori del bando PAC – Piano per l’Arte Contemporanea del Ministero della Cultura propone il ritorno dell'”età dell’oro” con l’opera dell’artista Federico Gori
TARANTO – Il Museo Archeologico Nazionale di Taranto – MArTA è tra i vincitori del bando PAC (Piano per l’Arte Contemporanea) del Ministero della Cultura che potranno incrementare la propria offerta culturale grazie alla produzione di opere di arte e creatività contemporanea. Il bando metteva a disposizione un totale di 3 milioni di euro e prevedeva un dialogo serrato tra il mondo dell’arte e quello di musei, istituti, luoghi della cultura pubblici anche non specializzati nell’offerta “contemporanea”.
Una occasione che il MArTA non si è lasciato sfuggire: il museo tarantino ha infatti proposto un progetto di committenza all’artista di fama internazionale Federico Gori dell’opera “L’età dell’oro (la muta)”.
Con l’opera finanziata dal bando PAC – spiega la direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, Eva Degl’Innocenti – questo Museo ad autonomia speciale prosegue la sua politica culturale di dialogo tra archeologia e contemporaneità, di produzione artistica, in una visione di Museo co-creatore.
Così dopo l’installazione site-specific dell’artista Claudia Giannuli e il laboratorio del sound artist Piero Mottola, nell’ambito del progetto del “Circuito del Contemporaneo in Puglia”, il MArTA continua il suo progetto sul rapporto tra archeologia ed arte contemporanea.
Il “Past for Future” (come sottolinea il payoff del Museo di Taranto) prende la forma dell’oro “galvanizzato” nell’opera di Federico Gori.
Le mostre a cui Federico Gori ha preso parte negli ultimi anni includono: 54 ^ Biennale di Venezia, Padiglione Accademie, Venezia, 2011. Di fragilità e potenza, Palazzo Strozzi, Firenze, 2013. Talent Prize 2013, dove ha vinto lo Special Award “Metaenergia”, Casa dell’Architettura, Roma, 2013. Come Afferrare il Vento, Museo Palazzo Fabroni Arti Visive Contemporanee, Pistoia, 2015. Colorato, Sifang Art Museum, Nanjing, Jiangsu PR Cina, 2015.
Governare il caso, L’opera nel suo 2015, Ricostruzione del futuro, Pista ciclabile Rossana Maiorca, Siracusa, 2015.
Underground # 2, Museo Palazzo Fabroni Arti Visive Contemporanee, Pistoia 2016. Luce Deep Green, da anni sessanta ai nostri giorni, Pinacoteca Comunale di Città di Castello, Siracusa. Aria Art Gallery, Londra 2017.
Nel 2017 è stato Artist in Residence presso La Panaceé, Centre d’Art Contemporain, Montpellier, Francia, invitato da
Le Bureau des Arts et Territoires per il progetto europeo The Spur ETACEC 16-18.
La collezione di archeologia della Magna Grecia, in particolare gli Ori di Taranto, è la radice e la fonte di ispirazione del progetto artistico di Federico Gori che darà inizio ad un altro nuovo dialogo tra il patrimonio archeologico del Museo e la contemporaneità.
“L’Età dell’Oro (la muta)” racchiude in un’opera un pensiero, una speranza, un rituale. All’interno di una vetrina, su più livelli di vetro trasparente, saranno racchiuse 28 esuvie di diversi serpenti.
Le pelli ricoperte in oro, argento, bronzo, rame e ferro sono, in parte, la traduzione materiale dei testi descrittivi de “Le Opere e i giorni” del poeta greco Esiodo. Così dopo il trauma subito in tutto il mondo a causa dell’emergenza pandemica, l’opera di Federico Gori invita a riflettere sulla necessità di credere alla possibilità di stabilire un’armonia generale, una rinascita, finché, come auspicato da Virgilio, “tornerà l’età dell’oro”.
L’opera, che sarà realizzata a partire dai prossimi mesi, sarà poi presentata ufficialmente all’interno di una mostra personale di Federico Gori, a cura del curatore e critico d’arte Lorenzo Madaro, che si terrà all’interno delle sale del Museo Archeologico Nazionale di Taranto da aprile a dicembre 2022, per poi rimanervi in permanenza.
Nel periodo della mostra saranno inoltre organizzati, intorno ai temi della mostra, giornate di studio, conferenze, incontri e laboratori per le varie tipologie di pubblico.