“Il Governo si fermi in attesa che l’autorità giudiziaria faccia luce”
LECCE – “Come è noto, nei giorni scorsi il GIP presso sul Tribunale di Lecce ha autorizzato la riapertura delle indagini sulla costruzione del gasdotto TAP, accogliendo la richiesta del Procuratore Capo Leonardo Leone De Castris e del Sostituto Valeria Farina Valaori, fondata sull’esposto presentato nel mese di dicembre da otto sindaci“.
Così in una nota Massimo D’Alema di Liberi e Uguali ed Ernesto Abaterusso, presidente Gruppo consiliare Art.1 – MDP Liberi e Uguali, che aggiungono: “La Procura, ora, dovrà verificare se sia stata rispettata la normativa in vigore, e in particolare se il gasdotto debba essere assoggettato alla direttiva «Seveso III», valutando non solo la condotta ed il terminale di riduzione del gas di San Foca, oggetto della prima indagine, ma l’intero impianto: il gasdotto TAP e il suo collegamento con la rete SNAM nel tratto tra Brindisi e Mesagne. Come sempre sostenuto dai sindaci, dal Movimento NO TAP e dalla stessa Regione Puglia, il tratto TAP e il tratto SNAM non possono infatti essere ritenuti due metanodotti distinti, ma un’unica infrastruttura, la cui portata e i cui impatti devono essere oggetto di valutazione complessiva. Data la delicatezza dell’oggetto delle nuove indagini, e dati gli effetti – sul piano sostanziale e sul piano della procedura – dell’eventuale accertamento dell’applicabilità della direttiva «Seveso III», si ribadisce ancora una volta l’opportunità, come da nostra precedente richiesta, che i lavori in corso di esecuzione a San Foca siano sospesi fino al momento in cui i punti controversi vengano chiariti dall’Autorità Giudiziaria. Si auspica, al riguardo, che la Procura valuti la possibilità di disporre o di richiedere il sequestro preventivo del cantiere, per evitare che i reati eventualmente commessi possano produrre conseguenze ulteriori, in termini di danni all’ambiente e alla salute verosimilmente irrimediabili“.