Una storia di amore e di devozione, il racconto di come un cucciolo può irrompere nella nostra vita e cambiarla. Anche al punto di aiutarci a cambiare a nostra volta, infondendoci il coraggio di scelte importanti.
«L’amore per un cane dona grande forza all’uomo», scriveva Seneca, mentre Schopenauer arriva al punto di affermare che «Chi non ha avuto un cane, non sa cosa significhi essere amato». Poi Freud decifra quello che gli studi di zooantropologia e dell’etologia hanno evidenziato e cioè che «il sentimento per i cani è quello stesso che nutriamo per i bambini».
«Ed è stato soltanto vivendo questo rapporto di attaccamento e di dipendenza l’una dall’altra, che Tita si è resa conto nel tempo come questo legame profondo potesse essere un’ancora di salvezza. – si legge nella nota dell’autrice che continua – Il prendersi cura di Sissi ha portato Tita a staccarsi, per un momento, dalla sua sofferenza quotidiana, conducendola ad acquisire maggiore consapevolezza del suo stato depressivo ed allenandola a prendersi cura delle parti più bisognose e sofferenti di sé stessa.».
Non sono più un mistero i benefici della petherapy per curare le malattie del corpo e dello spirito. «Ma nella storia del legame tra Tita e Sissi – scrive la giornalista Antonietta Fulvio – c’è anche dell’altro. Con delicatezza, quasi in punta di piedi, si legge tra le pagine della storia forse l’origine dell’alienazione di Tita, una donna sola –i suoi figli adulti sono lontani – sopraffatta dalla violenza dell’orco che le vive accanto perché spesso, ahimè troppo spesso – chi ci fa del male è proprio colui che aveva promesso di amarci, di proteggerci. E invece si finisce, senza nemmeno capire come, in una spirale di violenza che quasi sempre da verbale diventa psicologica e talvolta, purtroppo, anche fisica e serve solo un grande coraggio per uscire fuori da un amore malato. “Quel che resta di te” è una storia che commuove e fa riflettere sugli effetti della violenza e sul rapporto di complicità e di pura devozione che lo sguardo del cane restituisce al proprio padrone, diventandone l’ombra silenziosa e infondendogli la forza necessaria per cambiare le cose. Perché come asseriva Totò i cani sono per metà angeli e per metà bambini e amano, a differenza degli uomini, in maniera incondizionata. E per sempre.»
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