Stilata una guida internazionale sul trattamento dei tumori
BARI – Un team di ricercatori del “Giovanni Paolo II” in trasferta a Malta.
Tutt’altro che migrazione sanitaria, ma una tre-giorni di bilancio finale e programmazione futura del progetto “CanCon”, (Cancer Control) una Joint Action cofinanziata dalla Commissione europea, dagli associated partners e da altre organizzazioni e università europee, con l’obiettivo di stilare l’European Guide on Quality Improvement in Cancer Control, una guida di riferimento per gli Stati membri nella cura oncologica.
È motivo di orgoglio e di grande pregio per l’IRCCS barese far parte, in un contesto internazionale, di un gruppo di ricerca coordinato dalla Commissione Europea. Il progetto “CanCon”, avviato nel 2014, mira ad agevolare gli Stati membri nella collocazione in maniera definitiva del cancro all’interno dei loro programmi di salute pubblica nazionale. La guida servirà come strumento strategico per amministratori, fornitori di servizi sanitari, finanziatori e professionisti al fine di migliorare le politiche che governano la gestione del paziente nel percorso della malattia, dalla prevenzione, alla sopravvivenza e riabilitazione, alle cure palliative e di fine vita. L’arco in grado di scagliare la freccia molto lontano sta nel valore aggiunto che la guida rappresenta: la riduzione delle disuguaglianze tra le varie nazioni dell’UE per quanto riguarda le cure oncologiche, cruccio di una organizzazione internazionale che ambisce ad una uniformità trasversale.
A tenere alto il nome dell’Istituto guidato dal Direttore Generale Antonio Delvino, Vittorio Mattioli, responsabile scientifico del progetto, Francesco Giotta oncologo medico e Domenico Zonno responsabile finanziario, in questi giorni a Malta per la Final Conference Of The Joint Action On Comprehensive Cancer Control.
Il “Giovanni Paolo II” coinvolto nell’azione di progetto “Survivorship and Rehabilitation come Associated Partner”, negli ultimi tre anni ha veicolato la propria esperienza e professionalità su tre livelli: il primo step ha riguardato la stesura del capitolo della guida dedicato al tema Psychological Support, di cui ha avuto il coordinamento europeo, facendo un’analisi approfondita della letteratura di settore degli ultimi 5 anni (oltre 40.000 papers scientifici di vario tipo ed evidenza), con la collaborazione degli psicologi Francesca Romito, Claudia Cormio, Andrea Lisi e con il supporto di Caroline Oakley e Angelo Paradiso, e stilando le relative linee guida. Successivamente è stata definita una piattaforma per la valutazione dei sintomi e dei bisogni dei pazienti con l’obiettivo di fornire adeguati interventi assistenziali. Infine, il lavoro del gruppo barese ha previsto un’analisi attraverso un questionario per rilevare e raccogliere i dati relativi alle pratiche correnti/sul campo e/o agli orientamenti o linee guida delle diverse Regioni e Paesi dell’UE.
I prossimi passi da fare attengono alla diffusione delle raccomandazioni all’interno degli Stati membri con strategie interattive a livello locale, nazionale e internazionale anche attraverso le società scientifiche, associazioni di pazienti, istituzioni sanitarie, per l’effettivo inserimento nei piani annuali di salute pubblica. L’evento maltese ha rappresentato la conclusione del progetto precedente e l’avvio della nuova Joint Action che entrerà nel vivo entro la fine del 2017.