BARI – La Dda di Bari ha chiesto 26 condanne, tra le quali due ergastoli, nei confronti di altrettanti imputati per la guerra di mafia tra due clan che si consumò a Bari nella primavera del 2017 per il controllo del traffico di droga. Il processo si celebra con il rito abbreviato nell’aula bunker di Bitonto dinanzi al gup Luigia Labriola. Sono contestati i due agguati del 6 marzo 2017, quando fu ucciso un pregiudicato e ferito il nipote di un boss, e del 12 aprile quando fu assassinato, in risposta a quel delitto, un uomo con precedenti. Quella sera un proiettile forò la porta di un’aula del liceo Salvemini, nel quartiere Japigia di Bari, fortunatamente senza provocare vittime.
Oltre agli agguati, le indagini hanno documentato le ‘stese’ in stile camorristico, incursioni di gruppi armati a bordo di decine di moto che sparavano in piena notte, nelle strade del quartiere, interi caricatori di mitragliette. Agli atti, oltre alle intercettazioni nelle quali gli indagati parlano di “Japigia come Gomorra”, ci sono i verbali di nove collaboratori di giustizia. Per detenzione di armi, droga e pestaggi la Dda ha chiesto altre 23 condanne a pene comprese tra i 2 e i 9 anni di reclusione. Il 12 febbraio si tornerà in aula per le arringhe difensive. La sentenza è prevista per l’11 giugno.