Manduria Lab su Fiera Pessima: “Puntare sull’identità del territorio”

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“No all’improvvisazione, sì alla professionalità”

MANDURIA (TA) – “Da troppi anni la cittadinanza di Manduria, si ritrova a vivere con apprensione le vicende legate alla Fiera Pessima. Il rischio di un rinvio o addirittura di un annullamento della edizione 2018 è la conseguenza di una gestione amministrativa fallimentare che si protrae da tempo, con una ricaduta negativa per tutta una filiera produttiva legata al commercio e alla ricettività“.

Si legge così in una nota di Manduria Lab, Laboratorio politico progressista, che prosegue: “Le cause di ciò sono a nostro avviso molteplici. Vi è innanzitutto una palese incapacità a coinvolgere aziende specializzate nell’organizzazione di eventi fieristici anche di livello europeo, per via di un bando mal concepito che, invece di premiare l’eccellenza, si rivolge sempre a quei soggetti che nel recente passato hanno dato ampia prova di concepire la Fiera in una dimensione riduttiva e banale. Al contrario, come abbiamo avuto modo di ribadire in più occasioni anche pubbliche in questi anni, la Pessima dovrebbe recitare un ruolo di primo piano nell’economia locale ed essere volano di sviluppo per l’intero territorio, mettendone in evidenza le peculiarità produttive, turistiche e culturali. Affinché ciò avvenga è necessario modificarne totalmente il modello di gestione, a partire dall’individuazione di una ben precisa area tematica intorno alla quale costruire una fisionomia definita dell’evento per poi veicolarne l’immagine. Non una Fiera “generalista” insomma, ma il veicolo principale di un “brand Manduria”, costruito intorno all’enogastronomia e all’enoturismo, settori strategici e trainanti della nostra economia. In secondo luogo occorre prevedere una gestione snella ed efficiente, che possa azzerare le lungaggini e le inerzie (oseremmo dire) di carattere burocratico, garantendo una programmazione pluriennale che preveda possibilmente una pluralità di eventi collegati alla Pessima. Nulla di tutto ciò, come è nostra convinzione consolidata, sarà possibile finché l’evento non sarà gestito attraverso una regia pubblica, che si serva di un braccio operativo, costituito da una azienda altamente specializzata nel settore fieristico“.