Le indagini che hanno condotto l’uomo in carcere hanno accertato che da circa tre anni avrebbe iniziato a rendere alla donna la vita impossibile, ma lei per paura non aveva mai denunciato. Approfittando della presenza delle due figlie minori, il 33enne sarebbe riuscito in più occasioni ad entrare in casa, aspettando la donna, una coetanea del posto, per poi intimidirla e picchiarla, spesso davanti alla madre, pure lei destinatarie delle minacce.
Nell’ultimo episodio avrebbe afferrato la ex per i capelli impossessandosi del suo telefonino cellulare per controllare eventuali contatti con altri uomini. A quel punto la donna ha deciso di denunciare e sono cominciate le indagini che hanno accertato “un quadro di reiterate violenze, che hanno indotto nella vittima uno stato di perenne paura”.
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