Nell’ambito di Autunno Agìmus 2022, al Teatro Niccolò van Westerhout, dall’atto unico di Pietro Mascagni il progetto dell’Orchestra Ico Suoni del Sud , diretta da Benedetto Montebello; Cristian Levantaci, ideazione e voce recitante
MOLA DI BARI – I grandi titoli di repertorio rivisitati e proposti in un originale allestimento. Dopo «Carmen» di Bizet, «Elisir d’amore» di Donizetti e «Rigoletto» di Verdi, l’Agìmus di Mola di Bari riprende i «Percorsi d’Opera» con «Cavalleria rusticana» di Pietro Mascagni, in scena sabato 5 novembre (ore 20.45) e domenica 6 novembre (ore 19.30) al Teatro Comunale van Westerhout. La riduzione del celebre melodramma, un atto unico su libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci tratto dalla novella omonima di Giovanni Verga, è firmata da Cristian Levantaci. Ideatore e voce recitante del progetto, Levantaci presenta il titolo simbolo del Verismo in una versione da camera nella quale le musiche di Mascagni, scritte durante il soggiorno a Cerignola, il piccolo centro in provincia di Foggia dove tra il 1887 e il 1892 il compositore diresse la filarmonica locale, vengono eseguite dai cantanti Tina D’Alessandro (Santuzza), Ugo Tarquini (Turiddu), Pedro Carrillo (Alfio), Angela Bonfitto (Lola) e Michela Iallorenzi (mamma Lucia) con l’Orchestra Ico Suoni del Sud diretta da Benedetto Montebello.
«A te la mala Pasqua, spergiuro!», dice profeticamente Santuzza quando si scaglia contro l’infedele Turiddu, a sua volta sedotta dal gagliardo Turiddu, ma poi schernita e abbandonata dallo spavaldo giovinotto, interessato alla bella Lola, moglie del carrettiere Alfio. L’opera narra, infatti, dell’infatuazione di Turiddu per la bella Lola, alla quale il giovane contadino, «prima d’andar soldato», aveva promesso eterno amore. La situazione si complica quando Turiddu torna un anno dopo, trovando la bella Lola maritata con compare Alfio. Ed è per dispetto nei confronti di Lola che Turiddu seduce Santuzza, una giovane del paese, che presto trascurerà non appena Lola si riavvicinerà a lui, venendo meno al voto coniugale. Santuzza si sentirà offesa ed oltraggiata, così si recherà prima da Lucia, la madre di Turiddu, svelandole la trama ordita dal figlio. Dopodiché, rivelerà ad Alfio la tresca amorosa tra Turiddu e sua moglie. Un disonore che dovrà essere pagato con la morte in un duello nel quale a soccombere sarà compare Turiddu.
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