Quella in scena per l’Agìmus è una trasposizione intima e passionale, che del capolavoro pucciniano esplora le implicazioni rivoluzionarie e sentimentali. Infatti, il format dell’Opera Pocket si presta perfettamente a una riadattamento in chiave dialogica di uno degli melodrammi più amati in assoluto, con l’obiettivo di esaltare la radici storiche della vicenda, attraverso un esplicito riferimento agli avvenimenti politici del 14 giugno del 1800, il giorno della battaglia di Marengo che decretò la caduta della Repubblica Romana e l’inizio della caccia ai simpatizzanti di Napoleone Bonaparte.
Cento anni dopo, il 14 gennaio 1900, «Tosca» venne rappresentata con grande successo di pubblico al teatro Costanzi di Roma, ovvero nella città in cui la vicenda è ambientata. L’opera, che all’epoca del debutto venne replicata quarantatré volte tra teatri italiani ed esteri, concentra tutta la trama sul drammatico triangolo amoroso tra Scarpia, Tosca e Cavaradossi, avendo come luoghi d’ambientazione la chiesa di Sant’Andrea della Valle, palazzo Farnese e i bastioni di Castel Sant’Angelo. La Tosca Pocket va oltre, omaggiando il dramma omonimo di Victorien Sardou da cui l’originale capolavoro pucciniano è tratto, per esplorare, tra corsi e ricorsi storici, i sentimenti di ribellione che serpeggiavano per le chiese e le ville romane.
In questa «Tosca» si narra, infatti, l’amore dei giovani artisti che facevano dell’arte il proprio credo ed il medium supremo per diffondere i propri messaggi di cambiamento e speranza. Per cui, alle celebri arie «E lucevan le stelle», «Vissi d’arte» e «Recondita armonia», s’intreccia una linea narrativa recitata, che vede come protagonisti due giovani, anch’essi rivoluzionari, innamorati l’una dell’altro, la cantante Floria Tosca e il pittore Mario Cavaradossi, impegnati a navigare la società del perbenismo e dell’alta borghesia romana. A fare da trait d’union tra il mondo musicale e quello della prosa, il personaggio del sagrestano, leggero e divertente, ma anche sapiente e scaltro, che aiuterà a far comprendere meglio le vicende di «Tosca», colmando i tagli musicali, spiegandone le vicende e fornendo, in maniera originale, ulteriori informazioni sul sottotesto storico e morale dell’opera.
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