Micelio è il nome del complesso sistema reticolare sotterraneo attraverso il quale i funghi mettono in contatto tra loro le radici degli alberi. Per cui è grazie ai funghi che alberi di diversa specie e dimensione sono in grado di comunicare, trasferire informazioni e persino inviare linfa alle piante in difficoltà, proprio come i componenti di una formazione musicale, paragonabile a una specie di bosco incontaminato. Per questo la consulta degli studenti del Conservatorio «Nino Rota» di Monopoli ha deciso di creare un proprio ensemble e di chiamarlo Mycelium Orchestra. Lo stesso è composto da musicisti di grande talento nato per rompere le barriere tra i generi attraverso l’unione dell’avanguardia del pop con la complessità della musica d’insieme.
Da qui il progetto intitolato «Il Rock Sinfonico», frutto della sinergia e della collaborazione tra i membri dell’orchestra, ognuno di loro arrangiatore del repertorio proposto dentro un’esperienza musicale collettiva straordinariamente creativa e coinvolgente. L’omaggio è al rock più genuino, ma anche al progressive e al cantautorato italiano, nel segno della diversità e della inventività. Per cui nel programma della serata si trovano indifferentemente la Quinta di Beethoven in versione cover firmata con «Quinto ripensamento» dai dissacranti Elio e le storie tese accanto a «Kashmir» dei Led Zeppelin, tra i brani più mistici, metaforici e rappresentativi del gruppo del dirigibile.
Il pop-rock è ampiamente celebrato anche con «Africa» dei Toto, formazione ancora oggi tenuta in vita dal chitarrista Steve Lukather con il tastierista David Paich e il cantante Joseph Williams, ma soprattutto da due classici dei Fab Four, l’immensa «Eleanor Rigby», che George Martin (il quinto Beatle) arrangiò in maniera magistrale utilizzando un quartetto d’archi, e il capolavoro di Paul McCartney «Hey Jude».
In scaletta figurano anche la celebre «Bohemian Rhapsody» dei Queen, la non meno famosa «Viva la vida» dei Coldplay e un medley dalla colonna sonora del film «The Blues Brothers» di John Landis comprendente «Gimme Some Lovin’», pezzo portato al successo dallo Spencer Davis Group, «Everybody Needs Somebody to Love» di Bert Berns, Jerry Wexler e Solomon Burke e la scatenata «Think» di Aretha Franklin. E se il prog italiano viene toccato con l’«Allegro» dal «Concerto grosso» dei New Trolls e «Impressioni di settembre» della Pfm, il tributo alla canzone italiana d’autore passa per «Quando» di Pino Daniele, «Dieci ragazze per me» di Lucio Battisti, «Per colpa di chi» di Zucchero, «Il pescatore» e «Volta la carta» di Fabrizio De André. Successi anche questi ripensati in modo completamente nuovo.
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