Dopo l’uscita del sindaco di Nardò contro l’associazione di partigiani, il segretario cittadino del Pd Salvatore Falconieri chiede ai vertici del centrosinistra di rompere l’alleanza con Mellone al Comune di Nardò e alla Provincia di Lecce
NARDÒ (LE) – «Il Partito Democratico di Nardò esprime solidarietà e vicinanza all’Anpi di Lecce, volgarmente insultata due giorni fa dal sindaco Mellone che ha rimediato l’ennesima figuraccia nazionale invocando addirittura la chiusura della sezione leccese della gloriosa associazione di partigiani». Così il segretario cittadino del Pd di Nardò, l’avvocato Salvatore Falconieri, interviene dopo le dichiarazioni del sindaco di Nardò Pippi Mellone contro l’Anpi di Lecce. «Apprezziamo gli interventi del Presidente della Regione Michele Emiliano e dell’Assessore Loredana Capone che hanno pubblicamente stigmatizzato le pericolose esternazioni del sindaco di Nardò – prosegue Falconieri – ma riteniamo sia giunto il momento di prendere le distanze non soltanto a parole. Ci preme ricordare a Emiliano e Capone che un’area del Pd e del centrosinistra da Bari a Lecce e Nardò ancora fa da stampella a Mellone e viceversa. Al Comune di Nardò l’attuale maggioranza è retta da uomini riconducibili a Michele Emiliano, sia in giunta che in consiglio. Ci riferiamo all’assessore Mino Natalizio e al consigliere Paolo Maccagnano, esponenti di “Fronte Democratico”, corrente politica del governatore pugliese. Lo scambio di cortesie prosegue in Provincia, dove il presidente Stefano Minerva (anch’egli vicino a Michele Emiliano) governa sostenuto dal consigliere provinciale Antonio Tondo di Andare Oltre, il movimento di Mellone. Pertanto – rimarca il segretario dem – chiediamo a Mino Natalizio e a Paolo Maccagnano di abbandonare la maggioranza di Palazzo Personè e al presidente della Provincia Minerva di ritirare la delega ai Trasporti al consigliere Tondo. Se Mellone vuole chiudere l’Anpi, il centrosinistra chiuda con Mellone! C’è chi pensa, forse non a torto, che l’ultima uscita del sindaco di Nardò sia stata pensata per distrarre l’opinione pubblica dai suoi ultimi disastri: sentenza del Tar che ha dichiarato illegittime le sue delibere, Corte dei Conti in arrivo, rinvio a giudizio per diffamazione aggravata, vendita farlocca dell’ex gerontocomio finita in Procura, consiglieri comunali in fuga, assessori che da qualche tempo hanno paura a firmare anche le cartoline di Natale, ecc. Ma la questione non cambia e torniamo a ripeterlo: le prese di distanza estemporanee da Mellone da parte del centrosinistra non bastano più. Le conseguenze di quelle vergognose dichiarazioni contro l’Anpi – conclude Falconieri rivolgendosi ai vertici del suo partito – devono essere politiche. E immediate».
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